il Giornale, 20 maggio 2019
Conte: 150 pc portatili ai suoi collaboratori
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte tratta i propri collaboratori con i guanti bianchi. E non bada a spese, per «regalare» a staff e funzionari di Palazzo Chigi notebook di primissima qualità. Pagati, ovviamente, con i fondi del bilancio della presidenza del Consiglio. Il 12 aprile del 2019, il premier Conte, attraverso il Dipartimento per i Servizi strumentali di Palazzo Chigi, ha voluto aumentare il patrimonio dei beni informatici del governo, ordinando l’acquisto di 150 nuovi pc portatili. Notebook di ultima generazione, da distribuire a dipendenti, consiglieri e collaboratori della presidenza del Consiglio. Per giustificare la spesa, Conte ha fatto inserire nel contratto di acquisto, una causale: «L’altissima esigenza di mobilità del personale della presidenza del Consiglio». Insomma, il capo del governo grillino non vuole grigi collaboratori seduti dietro una scrivania. Ma uno staff pimpante, sempre in movimento, capace di mandare avanti l’attività dell’esecutivo, girando il mondo. E dunque, per Conte il «regalo» è più che indispensabile.
Ma quanto avrà speso l’avvocato del popolo per omaggiare il proprio entourage con i nuovi pc? Il regalo del presidente del Consiglio è costato 92mila 532 euro: al di sotto della soglia dei 96mila euro che impone una gara o almeno una trattativa con più di una ditta. La fornitura dei nuovi pc è avvenuta grazie alla convenzione tra la presidenza del Consiglio e Consip: convenzione che affida a Consip (altro bersaglio della propaganda grillina) il compito di fornire di pc e tablet agli uffici del governo. Procedura velocissima, per un dono graditissimo. E senza infilarsi nelle lungaggini burocratiche di una gara pubblica. A mettere nero su bianco sul contratto per l’acquisto dei nuovi pc è stato il capo dipartimento dell’area Servizi strumentali Paolo Molinari. Ma sarebbe ora interessante conoscere quali siano gli spostamenti di collaboratori e funzionari della presidenza del Consiglio? Magari, Conte chiederà ai «fortunati» di preparare dossier e relazioni anche quando non sono in ufficio. Imporrerà alla propria segreteria di organizzare l’agenda mentre sono a una festa o in famiglia. O addirittura quando sono in vacanza.
Nel frattempo, però, lo staff del presidente incassa il regalo. E conferma come con l’arrivo dei Cinque stelle nelle stanze del potere non ci sia stato alcun cambio di rotta sul tema della riduzione di benefit e spese. Dagli arredi alle auto blu: il governo del cambiamento ha confermato tutte le abitudini degli esecutivi passati. Le auto blu non sono state cancellate. Anzi, c’è una gara per aumentare il parco auto. Al momento, al netto delle dichiarazioni alla stampa del vicepremier Di Maio sull’intenzione di bloccare la gara, non c’è stato alcun atto concreto per ridurre i costi della politica. Nessun ministro pare abbia rinunciato ai voli di Stato. Si continua a volare a spese dello Stato. Ed è giusto così, per chi ricopre un incarico pubblico. Ma erano i Cinque stelle che promettevano una politica a costo zero. E c’è un altro capitolo su cui il governo Conte è in continuità con gli esecutivi Monti e Renzi: gli affitti d’oro per gli uffici di Palazzo Chigi. Il segretario generale, Roberto Chieppa, scelto da Conte, ha proceduto al rinnovo (senza gara) per altri 6 anni del contratto di locazione tra lo Stato e Morgan Stanley sgr spa per l’affitto di Palazzo Verospi: costo 8.074.800 (a carico dei contribuenti). Ma non erano i grillini che si battevano contro gli affitti d’oro? Forse, hanno solo sostituito la vecchia casta.