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Love is… «L’amore è. Senza alcuna definizione» . «Nel momento in cui partiamo in cerca dell’amore, anche l’amore muove per venirci incontro». «Il seme della nostra crescita sta proprio nell’amore» . «L’amore si scopre soltanto amando». A pronunciare queste frasi, perfette per accendere l’immaginazione degli adolescenti — e diventare virali sui loro profili Instagram — è uno dei pochi, autentici scrittori globali: Paulo Coelho, brasiliano di Rio, classe 1947, circa 225 milioni di copie vendute in 150 paesi, un oceano di ammiratori tra gli 8 e i 99 anni. Pronti a entusiasmarsi per classici del genere magico-mistico come L’alchimista o per memoir generazionali come Hippie, tanto per citare due dei libri più amati.
Un autore adulto, ma adorato dai teenager. Soprattutto per lo stile: universale, semplice, diretto, senza compiacimenti letterari, alla portata di qualsiasi interlocutore. E poi per i contenuti altrettanto chiari ed essenziali, un ricamo di suggestioni un po’ new age che veicolano messaggi di speranza, di armonia, di pace. E — naturalmente — di Amore, che è anche il titolo di un suo libro cult, tutto costruito con frasi, poesie, frammenti di pensieri sul tema, impreziosito dalle illustrazioni psichedeliche della colombiana Catalina Estrada, e che torna in Italia grazie a La nave di Teseo (traduzione di Rita Desti, pagg. 126, euro 12). Un vademecum perfetto, per i giovanissimi a caccia di emozioni — oltre che di citazioni da condividere online. E per noi, un’occasione per fare due chiacchiere con Coelho. Con una piccola avvertenza ai lettori: domande e risposte di questa intervista sono formulate volutamente in un linguaggio a misura di bambini e ragazzini, visto che le pagine che ci ospitano sono tutte dedicate a loro.
Il suo "Amore" è un inno alla profondità e insieme alla leggerezza dei sentimenti: come riesce a entrare nel cuore e nelle menti dei giovanissimi?
«Posso farlo perché l’amore è senza età. È la prima cosa che impariamo nella vita quando veniamo tenuti tra le braccia di nostra madre o nostro padre. È una fonte di gioia e sofferenza, di dolore e piacere, ma — come ho detto nell’Alchimista — quando amiamo ci battiamo per diventare delle persone migliori. E quando cerchiamo di diventare persone migliori, tutto quello che ci circonda diventa migliore».
Questi moti del cuore lei spesso li traduce in versi: quanto è importante il linguaggio poetico?
«La poesia è stata la mia prima fonte (d’ispirazione). Poi, crescendo, essere in contatto e parlare con le persone è diventata la fonte da cui bevo quotidianamente».
Dunque la vicinanza con gli altri è insostituibile: crede che questo valga ancora di più per i ragazzi e le ragazze?
«Sì. Oggi gli adolescenti sono meno avventurosi di una volta, probabilmente per via di Internet — con il conseguente accesso alle notizie ventiquattro ore su ventiquattro, che fa sembrare il mondo un posto pericoloso. Ma se non segui i tuoi sogni la tua vita non segue il piano predisposto da Dio, perché Dio ha riposto i sogni nel tuo cuore per darti uno scopo mentre sei in vita».
I bambini sognano soprattutto attraverso le favole: le piacciono ancora?
«Non leggo più le fiabe. Ma mi hanno insegnato tutto quello che avevo bisogno di sapere sulla vita».
Sempre a proposito di sogni, i ragazzi di tutto il mondo, sulla scia di Greta Thunberg, manifestano per spingere i governi a occuparsi dell’emergenza clima. Sperano di fare la differenza. Si sente vicino a loro?
«No, al contrario. Quello che sembra essere una battaglia per un mondo migliore sta diventato un nuovo tipo di fondamentalismo. Ci sono un sacco di "dover fare" e "non potere fare" e se cerchi di essere uno spirito libero ti costringono a seguire le regole del "politicamente corretto"».
Quindi non crede sia necessario impegnarsi per salvaguardare il Pianeta?
«Per quanto riguarda la "salvezza del mondo" il Pianeta è molto più potente di noi, quindi pretendere che noi "possiamo salvarlo" è una manifestazione di arroganza. O ci comportiamo bene oppure il Pianeta ci caccerà fuori».
Non c’è solo l’ambientalismo, però. Gli adolescenti sognano spesso traguardi di tutt’altro genere, per esempio il successo: si è mai chiesto qual è il segreto del suo?
«Non lo so e non lo voglio sapere, perché farebbe perdere spontaneità alla mia scrittura. E questa spontaneità è una condizione indispensabile per poter continuare a lavorare con entusiasmo».
Arrivederci allora, signor Coelho. La salutiamo con una citazione (tratta dal libro) su un’esperienza universale che perfino i bambini conoscono, anche senza esserne consapevoli: «In ogni istante della vita camminiamo tra il mondo delle fiabe e l’abisso».