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 2019  maggio 19 Domenica calendario

I vescovi francesi incontrano i figli segreti dei preti

 In Francia hanno scelto di chiamarsi les enfants du silence, i figli del silenzio. È il nome che hanno dato alla loro associazione, sono una cinquantina, e sono figli di un prete. Da qualche tempo il silenzio che pesa su di loro («siamo un frutto del peccato, cresciuti nella vergogna o nel segreto» dicono oggi), comincia a rompersi. Il quotidiano le Monde ha rivelato ieri che tre figli del silenzio sono stati ricevuti il 4 febbraio dal segretario generale della Conferenza dei vescovi di Francia, la Cef, Olivier Ribadeau-Dumas. Il 13 giugno incontreranno i vescovi della Commissione episcopale incaricata della formazione. 
EMOZIONI
«È una tappa fondamentale, penso a tutti quei figli di sacerdoti che cercano disperatamente di sapere chi sia il padre e che si scontrano da sempre col silenzio della Chiesa» ha commentato Anne-Marie Jarzac, 67 anni, pensionata, figlia di un prete e di una suora. L’incontro con monsignor Ribadeau-Dumas è durato un’ora e mezzo, una discussione definita dal monsignore «cordiale e costruttiva». «È stato un momento molto emozionante, ha detto Anne-Marie Jarzac, per la prima volta abbiamo sentito che la Chiesa ci ha aperto una porta». 
La porta, o almeno un spiraglio, la Chiesa l’ha aperta a febbraio, quando il Vaticano ha riconosciuto l’esistenza di un documento confidenziale e mai reso pubblico che fissa le linee guida da applicare verso i figli degli ordinati. Il cardinale Beniamino Stella aveva dichiarato allora a Vatican News che il criterio per definire una linea di condotta della chiesa dopo secoli di silenzio è «il bene del bambino». Si evocherebbe anche per la prima volta la possibilità per il sacerdote diventato padre di lasciare gli ordini «il prima possibile» per «poter essere presente accanto alla madre e crescere insieme il bambino». 

INDICAZIONI
Il documento resta segreto, e secondo lo psicoterapeuta irlandese Vincent Doyle – a capo di Coping International una rete di sostegno mondiale ai figli di preti più di 50 mila persone il documento «non dice da nessuna parte che un prete può lasciare il sacerdozio dopo un figlio». Doyle, 35 anni, ha scoperto a 28 anni di essere figlio di un prete. «I preti con un figlio hanno due scelte estreme o mantengono il segreto, o perdono il lavoro». 
La conferenza episcopale di Francia assicura di non avere avuto bisogno di seguire nessun manuale: «Roma mi ha dato indicazioni chiare sulla condotta in questi casi, che sono molto rari. Nessun documento» ha detto monsignor Ribadeau-Dumas, che non precisa quale linea si seguirà verso i sacerdoti padri di figli piccoli. 
Saranno ufficialmente autorizzati a crescerli? Per i sacerdoti padri di figli ormai grandi o per quelli il cui figlio è stato riconosciuto da un altro uomo il problema infatti non si pone: possono continuare a esercitare e vivere il loro sacerdozio. Per Anne-Marie Jarzac, la Chiesa ha più difficoltà ad affrontare il problema dei figli del Silenzio, che i casi di pedofilia. «Ci considerano una minaccia» dice. Riconoscere la loro esistenza e i loro padri potrebbe rimettere in causa il celibato dei preti. «Il celibato resta un dono prezioso per la Chiesa ha precisato il cardinal Stella confermato dagli ultimi papi, da Paolo VI a Francesco».