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 2019  maggio 18 Sabato calendario

Mocassini, istruzioni per l’uso

È Lorenzo Boglione, primogenito di Marco «il» fondatore di Basic Net (alias Kappa, Kway, Superga, Briko, Jesus, Sabelt), che esce, questa volta, allo scoperto con Sebago, ultimo-nato di questa famiglia allargata e con un padre visionario da tempi non sospetti. Perché ora è facile crederci: «Sin da ragazzino il “pres” mi diceva: aspetta e vedrai, tutto torna. E poi quando ho cominciato a lavorare in azienda e gli obiettavo “papà ma Kappa non ripartirà mai! Chi vuoi che le voglia le bande sulla tuta, ancora?”. E lui: aspetta e vedrai. E le bande sono tornate, come il K-Way prima e le Superga poi». 
I Boglione: un clan di visionari che ora pensa che i ragazzi rinunceranno alle sneaker per i mocassini. «Visionari, oggi, qui, lo siamo tutti. Ogni giorno ci offrono aziende da rilevare. Marchi più o meno belli che cercano una nuova casa. A Sebago abbiamo detto subito sì. Senza dubbi. Poi ovvio il “pres” ha dato l’ok. Nessuno ha alzato una bandiera gialla perché, come gli altri di Basic Net, è un brand della memoria. Io le uso da quando avevo 15 anni, mai smesso di metterle. Le comperavo sino a una decina di anni qui, poi in Giappone perché la qualità là è rimasta e in Europa invece era un po’ caduta. Diciamo che le hanno alleggerite e così duravano meno di una vita». 
Come farete a convincere i ragazzi a indossarle? «Come riavvicinarli, semmai, al mocassino. Come sopra: certe cose non le puoi controllare ma l’onda sta arrivando. E noi abbiamo solo cominciato a surfarla. Intanto preparando anche una guida che spieghi come si portano i mocassini a chi non ha mai fatto a meno delle Jordan e poi a quali calze abbinarli, alla lunghezza dei pantaloni, ai colori. Sarà una specie di kit con le istruzioni per l’uso. E poi ricorderemo la storia del penny dentro la mascherina: occupato o libero, ecco cosa significa. Anche se le leggende sono tante e che quel soldino servisse per esempio agli studenti per le chiamate di emergenza casa». 
Altri suggerimenti: «Con i mocassini bisogna soffrire i primi giorni, se no non sono mocassini!». E questo spiega il ritorno alla produzione originaria, nella Repubblica Domenicana? «Esatto. Le fabbriche in Oriente confezionavano pezzi più leggeri e morbidi ma meno resistenti: non era questa la cifra della “scarpa della vita” che oggi possiamo dire aver riportato all’altezza di italiani e inglesi». 
Mocassini e scarpe da vela, questo è sempre stato Sebago. «Assolutamente. Quando abbiamo acquisito l’azienda siamo andati a trovare il fondatore nel Maine, Daniel J. Wellehan, che aveva dato all’azienda il nome del lago vicino. Ecco perché è nato anche il modello da barca che negli Usa c’era quando ancora non c’era nessuno. Lui, che ora è novantenne, è stato felicissimo di conoscerci, chi aveva acquistato prima di noi (una multinazionale) non si era mai fatto vedere e lui un po’ ne aveva sofferto perché il brand era stato un po’ abbandonato». 
Un kit insegnerà 
a indossarli al posto delle sneaker 
Regola numero uno? 
Soffrire i primi giorni 
È un brand 
della memoria 
Già uscite sulle iconiche «docksides» cinque collaborazioni con altrettanti retail di tendenza (boutique sofisticate d’europa: Mini di Madrid, Morrison di Anversa, Société Anonyme di Firenze, Nitty Gritty di Stoccolma, Oi Polloi di Manchester ndr): «Abbiamo cominciato con piccoli progetti perché volevamo capire se c’era diffidenza nel riportare nell’immaginario Sebago e invece tutto sta correndo più veloce delle aspettative. È anche vero che proprio in quei luoghi di tendenza un anno e mezzo fa ci dicevano per esempio “noi siamo stanchi delle sneaker”». 
I «drop» (le capsule a edizione limitata) allora e poi il sostegno al velista torinese Alberto Bona e ai cantieri Perini. 
«Sempre come tempo libero e non tecnico, come era. Negli archivi della fabbrica nella Repubblica Domenicana abbiamo trovato e recuperato un tale patrimonio che non potevamo credere ai nostri occhi. C’erano forme e sviluppi e poi le campagne e le immagini dell’epoca. Veramente un’esperienza. E riportando praticamente tutta la produzione riusciamo a garantita l’originale qualità». 
Presto i monomarca, anche: «Che completeremo con l’abbigliamento, questa la novità che presenteremo al Pitti. Capi sportivi, inizialmente, per accompagnare le boat shoes. Pezzi riconoscibilmente americani, felpe con la scritta Usa, per esempio. Poi vedremo, aspettiamo». Tanto, tutto torma.