Sette, 17 maggio 2019
Aristotele
Aristotele di Carlo Rovelli
Sette, 17 maggio 2019
Mi perdonino gli Artistotelici, ma qui non voglio parlare di quella che oggi si chiama la “filosofia” di Aristotele. Voglio parlare di quella che oggi si chiamarebbe la “scienza” di Aristotele. Aristotele, oltre che filosofo massimo, è stato anche scienziato grandissimo. Voglio raccontare una piccola gemma che c’è nei suoi scritti: la prova che la Terra è una sfera.
Lo sappiamo tutti che la Terra è (più o meno) una sfera. Ma sapreste dare un argomento convincente per dimostrarlo? Non è facile. Forse non tutti sanno che l’argomento conclusivo per dimostrare che la Terra ha la forma di una palla lo dobbiamo ad Aristotele. Ve lo racconto, perché è elegantissimo.
Aristotele non ha fatto tutto da solo: prima di lui Anassimandro aveva già capito che la Terra è un grande sasso che galleggia nello spazio, e qualcuno che non siamo certi chi sia, forse Parmenide, forse Pitagora, forse qualcuno nella scuola di Pitagora, aveva già suggerito che la forma più ragionevole per la Terra fosse quella di una palla. Ma fino al tempo di Aristotele, la cosa non era chiara. Platone per esempio, una generazione prima di Aristotele, scrive nel Fesone che lui ritiene che la Terra sia una palla, ma non saprebbe dimostrarlo. Un passo cruciale lo fa Anassagora, che capisce come funzionano le eclissi. Capisce cioè che un eclissi di sole è quello che succede quando la luna si mete fra noi e il sole, e quindi non vediamo pià il sole. Mentre un’eclissi di luna è quello che succede quando la Terra si mette giusto fra il sole e la luna, e quindi la luna viene oscurata dall’ombra della Terra. Una volta capita questa vosa, è abbastanza evidente che le eclissi avvengono così.
A questo punto entra in campo Aristotele e fa l’osservazione chiave: guardate bene un’eclisse di luna: vedrete che durante il periodo dell’eclissi la luna entra in una zona d’ombra che ha la forma di un disco. Quindi l’ombra della Terra ha la forma di un disco. L’ombra della Terra è un disco. Ora ci sono molti oggetti che hanno come ombra un disco: per esempio una moneta. La Terra potrebbe avere la forma di una grossa moneta… Ma attenzione: le elissi si luna avvengono a ore diverse l’una dall’altra. A ore diverse il sole è in posizioni diverse nel cielo. Quindi illumina la Terra da direzioni diverse. Ma l’ombra della terra è sempre un disco. Quindi la terra deve avere una forma tale per cui la sua ombra è sempre un disco, da qualunque parte sia illuminato. È facile convincersi che c’è una sola forma la cui ombra è sempre un disco: una palla. Quindi la terra è una palla!
Questo argomento, che troviamo nei libri di Aristotele, ha finalmente convinto tutti. Dal tempo di Aristotele, si è sempre saputo, intorno al Mediterraneo, che la Terra è una sfera, Purtroppo nella nostra scuola circola spessa la diceria seconda la quale nel Medioevo si pensasse che la Terra fosse piatta. È una sciocchezza: nel Medioevo si sapeva benissimo che la Terra è una sfera. Pensate solo all’universo di Dante, dove la Terra è evidentemente sferica. La confusione viene dal confondere il problema della forma della Terra (risolto 24 secoli fa nell’antichità classica) con il problema se la Terra stia ferma o si nuova (ancora discusso solo 4 secoli fa ai tempi di Galileo).
Io trovo incantevole il fatto che l’umanità abbia compreso la forma della Terra guardando la nostra ombra proiettata sulla Luna. In fondo è sempre così: si comprende noi stessi guardando gli altri. E più riusciamo a guardare lontano, più comprendiamo meglio noi stessi. La luna, la “silenziosa luna” di Leopardi, la nostra piccola dolce sorella celeste, ci ha fatto come da specchio, permettendoci di vedere la forma del sasso su cui conduciamo le nostre brevi vite.