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 2019  maggio 17 Venerdì calendario

Il segreto di Mick Jagger

Più che rotolare, saltella. A destra, sinistra, poi in avanti e indietro col suo passo inconfondibile. Maglietta bianca a v e pantaloni della tuta scuri, Mick Jagger è tornato Mick Jagger. Almeno a giudicare dal video del suo ballo di allenamento in palestra sembra sempre lui, il longevo leader della rock band più famosa, da più tempo, del pianeta. Ha 75 anni e un mese fa gli è stata reimpiantata una valvola cardiaca. Sul cantante dei Rolling Stones i medici del Presbyterian hospital di New York hanno usato la tecnica chiamata Tavi, nuova ma non nuovissima. Scienza medica e uno stato di salute generale eccellente al momento di affrontare la procedura hanno permesso di ottenere un risultato che lascia sbalorditi gli osservatori di quel video diventato subito virale sui social.
I medici sono meno sorpresi. «Non mi stupisce che si sia ripreso così presto e bene, quel tipo di procedura non è pesante e non richiede una lunga riabilitazione», dice il professor Ciro Indolfi presidente della Sic, società italiana di cardiologia, che all’Università della Magna Grecia di Catanzaro fa un centinaio di Tavi all’anno. L’acronimo sta, in inglese, per “impianto della valvola aortica transcatetere” e consiste nel sostituire quella parte del cuore passando dalle arterie, dopo essere entrati attraverso un piccolo foro nella gamba. La tecnica, un’evoluzione dell’emodinamica che permette di posizionare “stent” che riaprono le coronarie, è stata usata per la prima volta nel 2002. «All’inizio veniva riservata a chi era inoperabile con la cardiochirurgia, che prevede anestesia totale, circolazione extracorporea e appunto una chirurgia pesante, perché ad alto rischio legato a loro patologie – spiega il professor Indolfi – Con il passare del tempo si è deciso di usarla anche sui malati giudicati a rischio intermedio. Di recente, nel marzo scorso, sono stati pubblicati due nuovi studi molto importanti che ricomprendono anche coloro che sono a basso rischio”. Adesso si discute sulla durata delle valvole biologiche (sono fatte con pericardio bovino) una volta impiantate. Ci sono ricerche che parlano di 10 anni di buon funzionamento prima di dover intervenire di nuovo. «È proprio considerando il tema della durata che per i pazienti con rischio basso si può ritenere ancora migliore la cardiochirurgia, che tra l’altro oggi usa tecniche mini invasive», chiarisce il professor Niccolò Marchionni di Careggi a Firenze, fondatore della Società italiana di cardiologia geriatrica. È lui ad affrontare il secondo elemento che ha reso così rapido il recupero, cioè Mick Jagger stesso. «Intanto è molto magro, poi fa costantemente attività fisica. Visto che ai concerti corre e balla per due ore svolge certamente un buon allenamento. Poi direi che è felice, ha anche fatto un figlio a 72 anni. Quest’ultima condizione, è provato, abbassa il rischio cardiovascolare. In generale comunque sono tutti elementi che ritardano l’invecchiamento. Certo, ha fumato e probabilmente ha preso diverse sostanze quando era più giovane ma ha smesso da tempo». Marchionni si occupa di invecchiamento. «Il sovrappeso e la sedentarietà sono dei formidabili acceleratori di questo processo – dice – La genetica? Ci sono prove evidenti che conta per non più del 20-25% del processo di invecchiamento». Questo perché anche il patrimonio che si eredita dalla famiglia di provenienza può essere modificato in corso d’opera. «Il concetto è questo – chiarisce Marchionni – puoi essere discendente di genitori longevi ma se mangi e fumi a go-go e sei sedentario modifichi in peggio il tuo patrimonio genetico. Poi, come dicevo, la depressione e la tristezza aumentano processi che accrescono l’infiammazione vascolare. E questo non fa bene. Diciamo che lui ha una serie di condizioni ottimali per rallentare l’invecchiamento, che poi vuol dire anche non accumulare malattie». E così può saltellare in tuta di fronte allo specchio di una palestra, in attesa di farlo negli stadi.