ItaliaOggi, 16 maggio 2019
Jeff Bezos vuole la Luna nel 2024. Ma il satellite sarà solo una tappa
Come Elon Musk (il numero uno di Tesla nonché fondatore di SpaceX), anche Jeff Bezos è convinto che l’umanità un giorno o l’altro dovrà insediarsi nello spazio. Ma a differenza del rivale, il fondatore di Amazon non punta a colonizzare Marte, né tantomeno la Luna, dove peraltro ritiene di poter inviare i primi astronauti nel 2024. Il vero sogno dell’uomo più ricco del mondo è quello di realizzare delle megalopoli autonome che girano su se stesse per generare, attraverso la forza centrifuga, una gravità artificiale simile a quella che esiste sulla Terra. Per arrivare a questo, però, bisognerà da una parte ridurre i costi di lancio e dall’altra trovare nello spazio le risorse minerarie ed energetiche necessarie alla costruzione e all’alimentazione di queste città spaziali.Nei giorni scorsi, nel corso di una conferenza a Washington, Bezos ha svelato le ambizioni di Blue Origin, la sua società spaziale. Quest’ultima ha iniziato la sua attività a piccoli passi con il razzo suborbitale New Shepard, destinato al turismo spaziale. Dopo dieci lanci consecutivi riusciti ma senza viaggiatori a bordo, entro fine anno New Shepard dovrebbe trasportare i suoi primi passeggeri a 100 chilometri di altitudine. Il prezzo del biglietto, ancora confidenziale, dovrebbe aggirarsi sui 300 mila dollari (266 mila euro). Ma per andare nello spazio, ovvero oltre i 100 chilometri, occorre un altro lanciatore, il New Glenn (Shepard e Glenn sono due astronauti americani, rispettivamente il primo a volare nello spazio e il primo a entrare in orbita attorno alla Terra, ndr): di una capacità di carico equivalente, in massa, agli europei Ariane 5 e 6 e al Falcon 9 di SpaceX, New Glenn potrà accogliere l’imponente lander lunare Blue Moon, presentato la settimana scorsa.
La Luna, nei piani di Bezos, potrebbe costituire una tappa interessante per l’umanità, per la possibilità di sfruttare l’acqua disponibile sotto forma di ghiaccio ai due poli. Acqua che potrebbe eventualmente essere bevuta, ma che soprattutto dovrebbe servire da combustibile. Bezos ha assicurato che il suo veicolo potrebbe essere operativo a partire dal 2024, data alla quale la presidenza Usa intende mandare nuovamente degli astronauti sulla Luna. Il fondatore di Amazon ha recentemente promesso di investire un miliardo di dollari all’anno per i progetti di Blue Origin e non ha mai preteso di essere considerato un filantropo. Per questo non sorprenderebbe che la Nasa decidesse di pagare a peso d’oro questa tecnologia, per risparmiare sulle costose spese di sviluppo senza rinunciare a realizzare le ambizioni del presidente americano.