ItaliaOggi, 16 maggio 2019
Diritto & Rovescio
L’attuale direttore di la Repubblica, Carlo Verdelli, racconta, nel suo interessantissimo libro dal titolo Roma non perdona – Come la politica si è ripresa la Rai (Feltrinelli) la sua avventura nell’ente radiotelevisivo di stato che si concluse, nel giro di poco tempo, con le sue inevitabili dimissioni. La tesi di Verdelli è che nessuno può farcela a gestire la Rai, un corpaccione che è capace di disarcionare chiunque. Ricorda che fallì persino Luigi Gubitosi, un pezzo grosso che aveva al suo attivo master prestigiosi, aveva lavorato ai massimi livelli a Merrill Lynch negli Usa ed era stato direttore finanziario della Fiat. Per riequilibrare i conti, Gubitosi aveva previsto «l’esubero di circa 300 giornalisti». Non ce la fece. In compenso si è appreso che il successore del suo successore (di direttori generali ne saltano, in media, uno ogni due anni) ha assunto adesso in Rai altri 69 nuovi giornalisti. Non solo non si tagliano gli esuberi ma si infoltiscono i ranghi già obesi. Nell’indifferenza di tutti.