ItaliaOggi, 15 maggio 2019
Gli abitanti delle campagne hanno messo su la pancia
In trent’anni il peso corporeo degli abitanti delle campagne è aumentato quasi ovunque nel mondo a un ritmo rapido quanto quello delle città. È questo il risultato di un gigantesco studio epidemiologico pubblicato sulla rivista Nature. «A lungo si è pensato che il fenomeno di urbanizzazione fosse il motore principale dell’epidemia di obesità nel mondo», ha dichiarato a Le Figaro uno degli autori dello studio, Majid Ezzazi, ricercatore all’Imperial School of Public Health di Londra. «In realtà la tendenza è altrettanto forte in ambiente rurale».Così, tra il 1985 e il 2017, oltre il 55% dell’aumento globale dell’indice di massa corporea (Imc) nel pianeta è dovuto all’incremento di peso degli abitanti delle regioni rurali, soprattutto nei paesi a basso reddito. Lo studio, di ampiezza eccezionale, è stato avviato da un network internazionale di ricercatori, il Ncd Risk Factor Collaboration, e raggruppa le informazioni raccolte da più di mille scienziati. I dati riguardano la taglia e il peso di 112 milioni di adulti. I ricercatori hanno esaminato l’evoluzione dell’Imc su un periodo di trentatré anni, tenendo conto dell’età, del sesso e del luogo di vita degli individui.
Il primo risultato che salta all’occhio è che la tendenza al sovrappeso riguarda praticamente tutte le regioni del mondo. Dal 1985 l’Imc è aumentato in media di due punti nelle donne e di 2,2 punti negli uomini, praticamente tra i 5 e i 6 chili supplementari per una persona di taglia media. Su scala planetaria l’aumento è più importante nelle regioni rurali (2,2 punti) che nelle città (1,3 e 1,6 punti per le donne e per gli uomini rispettivamente). Secondo l’Imperial College di Londra, «nel 1985 gli abitanti delle città avevano, in tre quarti dei paesi al mondo, un Imc superiore a quello degli abitanti delle campagne. Nel corso del tempo, lo scarto si è ridotto o addirittura invertito». Secondo i ricercatori, la meccanizzazione dell’agricoltura e l’utilizzo più frequente dell’auto hanno portato a un calo dell’attività fisica, oltre a fatto che il miglioramento del livello di vita ha portato a un’alimentazione basata su prodotti trasformati e a basso costo, più grassa e di scarsa qualità nutrizionale. Al contrario, la città dà accesso a una nutrizione più equilibrata e a un maggior numero di infrastrutture dedicate all’attività fisica e alla promozione della salute.