ItaliaOggi, 15 maggio 2019
Per il corpo umano stampato in 3D il countdown è già cominciato
L’oggetto nella foto è un vaso sanguigno umano creato attraverso un processo di stampa 3D che utilizza una sorta di «inchiostro» di cellule viventi. La procedura, sviluppata al Technion-Israel Institute of Technology di Haifa, per ora non è grado di ricreare organi completi, ma delle lunghezze di midollo spinale generate con la tecnica sono già state utilizzate per ridare la mobilità a cavie di laboratorio paralizzate da danni alla schiena.Secondo l’Istituto, che ha recentemente aperto un «centro stampa» per componenti biologici, le loro bio-stampanti sono in grado di acquisire le necessarie informazioni dalle scansioni del danno traumatico subito da un paziente e poi di tradurle in un «ricambio» perfettamente adatto, per dimensioni e funzione, a sostituire la parte danneggiata. Il problema del rigetto è superato utilizzando un campione di tessuto del paziente di destinazione per preparare il bio-inchiostro.
Un’altra équipe, sempre israeliana, dell’Università di Tel Aviv, ha annunciato a metà aprile di avere «stampato» un cuore umano completo, per quanto non di dimensioni reali. L’organo prodotto è grande circa quanto quello di un coniglio. Le cellule che compongono il tessuto sono «vitali», per quanto non ancora capaci di sincronizzarsi tra loro per generare un battito regolare, una mancanza che i ricercatori si aspettano di risolvere attraverso una forma di «addestramento» cellulare.
Sono notizie che normalmente non apparterebbero a una nota sul design, se non fosse per un punto interessante. È del tutto inevitabile che qualcuno, vedendo sul terminale l’elemento da riprodurre, deciderà di migliorarlo… Di lì il passo alla creazione di organi «di concezione originale» è probabilmente altrettanto inevitabile. Siamo sulla soglia della capacità di ridisegnare il corpo umano.