Maurizio Porro per il “Corriere della sera”, 14 maggio 2019
VERGINELLA DI PROFESSIONE, MA NON DI FATTO – DORIS DAY, LA FIDANZATA D’AMERICA E STAR DI COMMEDIE SUL SESSO MANCATO MA FREUDIANAMENTE DESIDERATO, IN REALTA' ERA UN'AMANTE MOLTO ATTIVA: HA AVUTO QUATTRO MARITI CON DUE PESSIME ESPERIENZE MANESCHE - BATTUTONA: "IO LA CONOSCEVO PRIMA CHE DIVENTASSE VERGINE" -
A 97 anni appena compiuti, dopo 39 film, 750 ore di programmi tv e 650 canzoni, ci ha lasciato in California, causa una polmonite, Doris Day, nata il 3 aprile 1922, la biondina americana a frangetta petulante, piena di bambini scatenati ed eternamente col sacchetto della spesa.
Ha passato 40 anni di carriera ad evitare che i suoi partner, da Rock Hudson a James Garner, da Cary Grant a Clark Gable, entrassero nel suo letto a far danni. Era definita la «vergine di professione». Solo James Stewart e David Niven, nei film avevano i loro bravi diritti coniugali: Day, intoccabile di professione, aveva generato diaboliche battute: «Io la conoscevo prima che diventasse vergine».
Così, ad ogni approccio, lo schermo si divideva in due e Doris e i suoi pretendenti, sia a letto sia in schiumose vasche da bagno, erano confinanti in diverse inquadrature, come il duplex del Letto racconta in cui Hudson si finge gay.
All' anagrafe, per origine tedesca, faceva Doris Mary Ann von Kappelhoff e cambiò cognome dopo il successo della canzone Day by day . Fu la beniamina e la fidanzatina d' America anni 50, la anti Marilyn, la segretaria che si incontra all' ascensore degli uffici, quella che pur di non «farlo» si faceva venire l' eczema, come in ''Il visone sulla pelle''.
A lei, alla improntitudine puritana, si deve una carriera improntata al family way of life , ma in realtà la diva ebbe quattro mariti con due pessime esperienze manesche, per finire col produttore Marty Melcher, alla cui morte si ritirò dal cinema per darsi solo agli animali, e Barry Comden.
Per quattro anni, nei primi Sessanta, fu al top del successo in due categorie: discografica e cinematografica. Star di adorabili commedie sul sesso mancato ma freudianamente desiderato, e cantante, per cui vinse due Grammy con Secret love e Que sera sera con cui salva, dopo il famoso colpo di piatti, il suo piccino nel capolavoro L' uomo che sapeva troppo di Hitchcock, oltre alla bella interpretazione della cantante Ruth Etting in Amami o lasciami col gangster James Cagney e alla canzone in cui consiglia Don' t eat the daisies .
Ebbe la nomination per l' Oscar per Il letto racconta , inizio di una trilogia a schermaglia con Rock Hudson macho impenitente: la statuetta gliela soffiò Simone Signoret, ma il pubblico era tutto con lei, specie le donne, zitelle e malmaritate.
Se non avesse avuto da piccola un incidente d' auto, Doris sarebbe diventata grande ballerina, mentre la sua carriera fu da commediante, prototipo di donna pudica perennemente in tailleur, mammina cara in un finto concetto di femminismo ( Fammi posto tesoro , Dieci in amore , Non mandarmi fiori! , Non disturbate ) prendendosi qualche vacanza thriller.
Dopo il trionfo Hitchcock infatti la vollero in altri suspense, Merletto di mezzanotte e La mia spia di mezzanotte e morì assassinata in un film del '50 sul Ku Klux Klan. Ma il terreno fertile di miss Day fu la spensieratezza del musical con due titoli cult: Non sparare, baciami , il western di Calamity Jane e Il gioco del pigiama di Donen e Abbott, su Babe, sindacalista, soggetto inusuale, coreografie top di Bob Fosse. Oggi i giovani non la ricordano, ma basta fischiettare "Que sera sera" , jingle in tv.
Il finale di carriera, che precede un crollo nervoso e troppi anni di silenziosa terza età vegetariana e animalista a Carmel Valley, dove fu sindaco Eastwood, la vedono impegnata in sorridenti occasioni autobiografiche, il libro della sua vita e il Doris Day show in tv col sorriso da happy end in cinemascope colore de Luxe.