Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  maggio 13 Lunedì calendario

Il Business dei magistrati-professori

Il prossimo concorso in magistratura sarà tra circa venti giorni: per le prove del 4, 5 e 7 giugno si sono iscritte 14.684 persone, anche se, in media, negli scorsi anni alla Fiera di Roma se ne sono presentate la metà. I più o meno giovani laureati in Giurisprudenza concorrono a 320 posti da giudice. Quello in magistratura è uno dei concorsi pubblici più difficili d’Italia. E si dimostra essere anche un business da diversi milioni di euro. Una vera e propria macchina da soldi.
Quasi ogni anno il ministero bandisce un concorso da 300-350 posti, a cui migliaia di laureati concorrono. Ma prima di arrivare ai giorni delle prove c’è un percorso lungo, fatto di studi, ansie e insicurezze. E soprattutto fatto di corsi privati: sono cinque le scuole di specializzazione più importanti, che assieme fatturano tra i 5 e i 6 milioni di euro all’anno.
Sono tutte società a responsabilità limitata con nomi che dicono poco o nulla: Diritto e scienza, Lexfor, Ita, il Diritto, Carlo Galli Srl. Per i «concorsisti» ciò che conta è però il magistrato che tiene i corsi. I nomi sono di giudici importanti come Caringella, Santise, Galli, Giovagnoli, Garofoli e Bellomo. Sono loro, le loro lezioni, l’esperienza e le conoscenze a rendere attraenti i corsi, dove migliaia di aspiranti magistrati si iscrivono con la speranza di affinare la preparazione. L’esame consiste in tre prove da scrivere a mano: temi di diritto civile, penale e amministrativo. Poi dopo un anno di attesa si conoscono gli esiti e chi riesce a passare questo primo difficile ostacolo va alle prove orali. Nel frattempo gli aspiranti magistrati continuano i propri studi, per tentare un altro scritto o, qualora quello precedente fosse piaciuto ai commissari, per tenersi «allenati» in vista delle prove orali. La media di chi ha successo è di un concorsista ogni dieci. Questo sistema è un vortice che rischia di durare molti anni: ci sono studenti che tentano il concorso più volte, anche fino ai 35-40 anni di età. La gran parte dei «concorsisti» si affida così alle scuole private. E il giro d’affari è enorme.
I “magistrati-professori”
Va però precisata una cosa: come prevede il Consiglio superiore della magistratura, i magistrati ordinari non possono tenere corsi di specializzazione, soprattutto perché alcuni di essi sono all’interno delle commissioni esaminatrici. Discorso diverso per i giudici amministrativi, che non rispondono al Csm: per loro è stata diffusa una delibera che vieta di tenere corsi per l’accesso alla magistratura amministrativa, ma non a quella ordinaria. Non è un caso dunque che i giudici prima citati siano tutti al lavoro nei Tar o al Consiglio di Stato: nelle diverse società che si occupano della preparazione ai concorsi hanno il ruolo di direttori scientifici, gestendo e tenendo le lezioni, figurando dunque come semplici consulenti.
Uno dei corsi più gettonati è Lexfor, che offre lezioni a Milano, Napoli, Roma e in altre città oltre che in streaming. Sono diverse le offerte: si va dal corso ordinario (500 euro a bimestre, 2.500 euro da settembre a giugno), alla full immersion di due giorni (200 euro). I direttori scientifici di questa società sono due magistrati del Consiglio di Stato: Francesco Caringella, 53 anni, presidente di sezione, noto giallista e impegnato in queste settimane a presentare il film «Non sono un assassino» tratto dal suo romanzo, e Roberto Garofoli, 53 anni, anch’egli presidente di sezione al Consiglio di Stato e, fino a poche settimane fa, capo di Gabinetto del ministero dell’Economia, da cui è stato allontanato da Lega-Cinque Stelle perché considerato troppo vicino ai precedenti governi (ha lavorato a Palazzo Chigi durante il governo Letta e al Tesoro con Renzi e Gentiloni). Questa società è stata costituita nel settembre del 2017 con un capitale sociale di 5 mila euro. Negli ultimi tre mesi dell’anno - questi gli ultimi dati disponibili - ha avuto ricavi per 805.825 euro. Gli azionisti della società sono tre avvocati, Domenico Marzano, Matteo Carabellese e Nicola Campione. I due magistrati invece non figurano in alcun atto: sono semplici direttori scientifici. Abbiamo chiesto alla società qual è il compenso dei due giudici, ma non abbiamo avuto alcuna risposta.
I numeri di questa società sono simili a quelli di altre scuole. La Ita Srl con sede a Torino si riferisce al corso «Jusforyou», il cui direttore scientifico più noto è Roberto Giovagnoli, 45 anni, anche lui consigliere di Stato. Questa scuola offre più corsi in giro per l’Italia, ordinari (fino a 3.600 euro l’anno), accelerati (2.800 euro) o full immersion (tre giorni per 750 euro). La società ha fatturato per il concorso in magistratura 1,68 milioni nel 2017 (3,8 milioni considerando anche altri corsi di diritto): l’azienda fa capo alla S.o.i., Società organizzazione industriale Spa della famiglia Gastaldi.
Dal Tar alla cattedra
Altre due importanti scuole sono Iurisprudentia (della società Il Diritto Srl), con direttore scientifico il magistrato amministrativo Maurizio Santise, 41 anni, giudice del Tar, e la Rocco Galli Srl, di Rocco Galli, 75 anni, oggi in pensione, che è stato tra i primi in assoluto a introdurre questi corsi: «Sono circa 3.000 i magistrati suoi ex allievi - si legge sul sito - nonché un numero elevatissimo di commissari, consiglieri di prefettura, avvocati dello stato e avvocati ordinari». I suoi corsi - con annesse simulazioni del concorso - vanno da un costo di 1.600 a 2.000 euro l’anno. Galli è amministratore unico della società con sede a Napoli: i ricavi nel 2017 sono stati pari a 704.999 euro. La società Il Diritto Srl, il cui direttore scientifico è il magistrato Santise, invece, nel 2017 ha avuto ricavi per 981.645 euro. I soci sono l’avvocato Salvatore Desiderio, 70 anni, di Napoli, e Valerio Desiderio, 38 anni. Anche questa scuola privata offre corsi di diverso tipo, a Napoli o in streaming.
La Stampa ha chiesto a queste quattro società quanti studenti ogni anno si iscrivono - visti i ricavi enormi- e qual è la retribuzione dei direttori scientifici, per lo più magistrati in carriera. Nessuna di loro ha preso in considerazione le nostre richieste. L’unica società che ha risposto è stata Diritto e Scienza, che fa capo a Francesco Bellomo, 48 anni, noto alle cronache per il dress-code (tacchi spillo e minigonna) richiesto ad alcune corsiste. Bellomo - che era un Consigliere di Stato - è stato destituito dalla magistratura e ha dei processi a carico per stalking. La sua società - di cui detiene l’85%, mentre il 15% è di Marika Miglioranza, avvocato milanese di 43 anni - nel 2017 ha avuto ricavi per 984.405 euro. Le sue lezioni, tra Bari, Roma, Milano e in streaming, vanno dai 1.800 ai 2.120 euro l’anno (Iva esclusa), l’intensivo costa 1.600 e la full immersion di due giorni dai 200 ai 450 euro. La società ci ha spiegato che «il numero degli iscritti ai corsi per magistratura è oscillante nei diversi anni. Quest’anno didattico (2018-2019) è complessivamente pari a circa 310 (comprensivo di corsi ordinari e intensivi). L’anno scorso era di circa 350». E il compenso del direttore scientifico, che è sempre Bellomo? «Afferendo a un contratto di lavoro privatistico - spiegano - non può essere divulgato dalla società in forza della normativa sulla privacy».