Corriere della Sera, 12 maggio 2019
I nuovi drammi di Britney Spears
FreeBritney. Liberate Britney. Alla già attorcigliata trama del dramma interpretato suo malgrado da Britney Spears, 37 anni, l’ex principessa del pop trasformata dalle sue fragilità in una regina stanca, spaesata, sola, si è aggiunto un nuovo atto. Nell’aula del tribunale di Los Angeles presieduta dalla giudice Brenda Penny, Britney ha fatto la sua comparsa accompagnata dalla madre Lynne. Solo i pochi rimasti all’interno sanno quello che le tre si sono dette nella stanza chiusa al pubblico e ai media. Di fatto, secondo quanto riferisce Tmz, la giudice avrebbe disposto la valutazione, da parte di un gruppo di esperti, delle condizioni di salute mentale della popstar in relazione alla sua capacità di prendersi cura dei due figli avuti dall’ex marito, il rapper Kevin Federline, che ha in custodia Sean, 13 anni, e Jayden, 12. Del responso verrà dato conto in aula il 18 settembre prossimo.
Ma dietro alla richiesta di Brenda Penny potrebbe anche esserci, si mormora, il desiderio di Lynne di avere un ruolo nella gestione dei beni della figlia, possibilità a lei preclusa in quanto da 11 anni è l’ex marito Jamie, il papà di Britney, dal quale Lynne ha divorziato nel 2002, il solo tutore legale della cantante. Dopo quasi 15 anni di silenzio, mamma Spears si sarebbe riavvicinata alla figlia dopo le accuse a Jamie, sui social, di aver costretto Britney a un nuovo ricovero in clinica. E che la cantante abbia approfittato dell’appoggio di Lynne per liberarsi di lacci e lacciuoli imposti dalla tutela restrittiva del padre, facendo conto su quelli più laschi della madre.
Jamie è gravemente malato, due interventi chirurgici ne hanno minato il fisico, mettendo a rischio la sua vita. Tanto che proprio per stargli vicino, Britney ha rinunciato, nel gennaio scorso, a una lunga (e succosa) residencya Las Vegas. Lo stress causato dalla malattia del padre è stato quello che l’ha spinta – così ha scritto nel comunicato diramato agli inizi di aprile – al ricovero di un mese in un centro di salute mentale. Una decisione molto criticata dai fan, secondo i quali Britney sarebbe stata internata contro la sua volontà. Per mettere a tacere le voci, la popstar è stata costretta a postare un video su Instagram, rassicurando tutti: «Sto semplicemente prendendo un momento per me stessa».
Nel 2008, l’annus horribilis di Britney, era stato proprio Jamie a salvare la figlia dal baratro in cui l’aveva precipitata il crollo nervoso provocato da festini a base di alcol e droghe ed eccessi vari, culminato nella foto che fece il giro del mondo, lei con la testa rasata a zero, la macchinetta tagliacapelli ancora in mano dopo il raid nel negozio di un parrucchiere.
Il padre l’aveva fatta ricoverare e ne aveva assunto la tutela legale, impedendo a Britney di prendere alcune decisioni (tra cui quella di sposarsi) senza il suo permesso. Un modo per sorvegliare una ragazza il cui patrimonio fa gola a molti. Uno per tutti Sam Lutfi, ex manager di Britney che nelle scorse settimane avrebbe tentato di convincere Lynne a mettere in discussione la tutela di Jamie e per questo è stato condannato a tenersi ad almeno 200 metri di distanza dalla cantante. Una restrizione decisa dal tribunale anche in seguito a commenti postati sui social, in cui avrebbe incitato i fan a protestare di fronte al tribunale. Ma accuse di cattiva condotta coinvolgono anche l’attuale manager di Britney, Lou Taylor, che avrebbe addirittura usato i soldi di lei per finanziare le proprie idee conservatrici e anti-Lgbt.