Corriere della Sera, 12 maggio 2019
Biennale, Leone d’oro alla spiaggia lituana
VENEZIA Molte donne (in giuria e tra i premiati) e consueta attenzione alla geopolitica culturale nei Leoni d’oro assegnati ieri alla 58ª Biennale di Venezia, aperta sino al 24 novembre.
La giuria presieduta da Stephanie Rosenthal ha premiato con il Leone d’oro il Padiglione della Lituania, che ci spinge direttamente in spiaggia con Sun & Sea (Marina), progetto di Rugile Barzdžiukaite, Vaiva Grainyte e Lina Lapelyte, a cura di Lucia Pietroiusti. Sun & Sea (nella foto) è una spiaggia con al piano terra un magazzino che, al secondo piano, permette ai visitatori di assistere dall’alto ai movimenti coordinati di un gruppo di bagnanti, come se fossero al Lido di Venezia. Secondo la giuria, la performance «inscena un’opera brechtiana critica nei confronti del tempo libero e della contemporaneità, cantata dalle voci di un gruppo di performer e volontari che impersona gente comune». Il Padiglione era piaciuto a diversi critici e osservatori. Menzione speciale al Belgio per Mondo Cane dei due mattacchioni Jos de Gruyter & Harald Thys «per il loro humor spietato»: espongono dei fantocci impegnati in lavori ormai scomparsi insidiati da strani alieni.
Miglior artista, Leone d’oro, è risultato l’afro-americano Arthur Jaca. È premiato per il suo lungo video The White Album che riflette sui temi razziali attraverso immagini forti, anche di violenza. Leone d’argento per il miglior giovane alla cipriota Haris Epaminonda. Menzioni speciali alla messicana Teresa Margolles e al nigeriano Otobong Nkanga.
Il premio alla carriera, come già noto, è andato all’americano Jimmie Durham (1940), che alla premiazione si è messo a cantare, a cappella, un breve motivetto composto da lui: Good morning sun. «È un saluto al sole in diverse lingue», ha raccontato dopo la premiazione, ricordando la sua passione per Duchamp e Venezia.