Anteprima, 3 maggio 2019
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Biografia di Alessandra Panaro
Alessandra Panaro (1939-2019). Attrice. La «fidanzata d’Italia», assieme alla collega Lorella De Luca, per aver interpretato Anna Maria in Poveri ma belli di Dino Risi (1956). Risi la diresse poi anche in Belle ma povere (1957) e Poveri milionari (1959). Con Lorella De Luca lavorò anche in tv nel Musichiere di Mario Riva. Nella sua carriera film con Totò, Alessandro Blasetti, Luchino Visconti. Prime nozze col banchiere Jean-Pierre Sabet (deceduto nel 1983), seconde nozze con l’attore Giancarlo Sbragia (1926-1994): «Giancarlo, il mio secondo marito, era solito dire che avevo già vissuto quattro vite: la prima, quella da giovanissima, diciamo da zero a sedici anni, è stata la solita vita di una normale bambina; la seconda, dai sedici ai ventisei anni, è stata l’esistenza di una ragazza che si trova coinvolta in un’epopea: quella del cinema italiano del dopoguerra. Tante risate, un lavoro che, anche se faticoso, veniva affrontato come un gioco. E poi, la notorietà, gli ammiratori, le feste: un momento indimenticabile. La terza vita è arrivata con il matrimonio. Ho conosciuto il mio futuro marito, un finanziere, in Costa Azzurra, nella villa di amici presso i quali ero ospite. Ci siamo sposati e mi sono trasferita a Ginevra, dove lui e la sua famiglia vivevano. Ho abbandonato il cinema, senza rimpianti: oltretutto le cose cominciavano a cambiare, in quel mondo. Non ci si divertiva più così tanto. Cominciavano le scene di nudo, che io non avevo alcuna intenzione di girare. E poi, avevo vissuto abbastanza la vita da diva, preferivo dedicarmi alla famiglia. È nata mia figlia Vanessa: ormai ero una signora ginevrina. Inserita in una società molto internazionale: frequentavamo gente di tutto il mondo, ricevevamo ed eravamo ricevuti molto. Ci siamo molto divertiti, ma eravamo anche molto giovani, io e mio marito, e forse non abbiamo saputo gestire al meglio il nostro rapporto. Così agli inizi degli anni Ottanta eravamo in crisi, anche se cercavamo di non farlo capire a nostra figlia. Poi Jean-Pierre, a 47 anni, è morto improvvisamente d’infarto. Dopo qualche anno mi sono risposata, con Giancarlo Sbragia, con il quale avevo avuto una storia molto bella quando ero giovanissima. Poi avevamo continuato a vederci, ma da amici. Quando siamo rimasti soli ambedue (anche la prima moglie di Sbragia, Esmeralda Ruspoli, era morta, ndr) è tornato l’amore. E lì è cominciata la mia quarta vita: abitavo soprattutto a Roma, nella casa che Giancarlo aveva, cioè questa. Ci facevamo molta compagnia, ci capivamo in tutto e per tutto. Abbiamo fatto viaggi splendidi, insieme. Giancarlo era un uomo veramente unico. Allegro, divertente, dietro quella sua aria un po’ introversa. È stato un periodo davvero bello. Credo che nulla possa dare la stessa dolcezza di un amore nell’età matura. Certe cose si sanno apprezzare di più, si capisce maggiormente il senso dello stare insieme. Poi, purtroppo, Giancarlo si è ammalato: sono stati anni duri: vedere una persona amata che soffre e si spegne lentamente è una delle esperienze più dolorose che si possano vivere. E ora eccomi qui, sola, a vivere la mia quinta vita» [a Lucia Rappazzo nel 1998, Club3]. Carlo Rossella sul Foglio del 2014: «Rieccola! È comparsa a Gstaad Alessandra Panaro. Non più povera, ma sempre bella. Si definisce “Alessandra Sabé”».