Il Sole 24 Ore, 12 maggio 2019
Una marea di penalizzazioni
L’Italia del calcio si è riscoperta unita dalla montagna di penalizzazioni che è tornata ad affliggere il campionato di Serie C. L’ultima “revisione” da parte del Tribunale federale nazionale ha ridotto il cumulo di sanzioni a 118 punti complessivi sottratti per mancato pagamento di stipendi e contributi, dando luogo a un trend preoccupante che con il cambio delle regole per la prossima stagione si spera possa essere invertito.
A campionato in corso sono anche state radiate 2 società, Matera e Pro Piacenza, con quest’ultima passata alla storia per lo 0-20 con cui ha chiuso la propria avventura nel calcio professionistico contro il Cuneo con 7 ragazzini e un massaggiatore (finché ha potuto) in campo. Non che i loro avversari in quel pomeriggio di metà febbraio se la passino meglio. Il Cuneo è infatti la seconda società di Lega Pro (tra quelle ancora attive) ad avere perso più punti a causa di inadempienze Covisoc (-21) e affronteranno il play-out con la Lucchese (a sua volta penalizzata di 23 punti). Il Cuneo ha dovuto rinunciare anche agli incassi del botteghino per le partite contro Albissola e Pro Patria, sequestrati dall’ufficiale giudiziario per via dei pignoramenti. La Lucchese, invece, dopo l’iscrizione in extremis, rischia il terzo default in 11 anni.
Il più sano si è rivelato quest’anno il girone B (soltanto la Triestina, che ha chiuso al secondo posto, ha subìto un punto di penalità per il ritardo nel deposito della fideiussione da 350mila euro).
La situazione più preoccupante è invece al Sud, dove il segno meno è presente dal primo all’ultimo posto in classifica. Il record è del Matera, che ha fatto in tempo a raccogliere 34 punti di penalità prima di essere escluso dal campionato, mentre il resto delle sanzioni vanno dal -6 del Siracusa (salvatosi nonostante tutto) al -1 della Juve Stabia (promossa in Serie B) e del Trapani, sua principale contendente per l’intera stagione. I siciliani dopo aver schivato i problemi legati alla Liberty Lines dell’allora patron Vittorio Morace, sono passati nelle mani della FM Service Srl rappresentata da Maurizio De Simone, in estate direttore generale proprio del Matera, poi dimessosi.
Una cessione che ha fatto scattare l’allarme della Lega Pro, addirittura prima dell’ufficialità dell’operazione. In questi giorni, De Simone ha ammesso in conferenza stampa i problemi del club: «La situazione è rischiosa. Non dal punto di vista dell’iscrizione, che sarà fatta, ma dal punto di vista finanziario. Se ho tardato due settimane a pagare i giocatori non è colpa mia».
L’anno prossimo, intanto, dalla serie D saliranno Picerno, Pianese, Arzignano, Lecco, ma anche club storici come Bari, Cesena, Como (altre due promozioni scaturiranno dagli spareggi tra Modena-Pergolettese e Avellino-Lanusei).
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