il Giornale, 11 maggio 2019
Bonaparte sposa Asburgo
«Mi sono tuffato nel suo sguardo, non nel suo albero genealogico. Poi abbiamo sorriso della coincidenza», racconta lui quasi a giustificarsi. La combinazione, d’altra parte, ha dell’incredibile. A distanza di due secoli dal matrimonio tra Napoleone Bonaparte e Maria Luisa d’Austria, con il quale l’imperatore si alleò con gli Asburgo, contro i nemici inglesi, russi e prussiani, la storia si ripete in Francia. Un altro Napoleone Bonaparte sposerà la discendente di Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, meglio nota come Maria Luisa d’Austria. E lo farà nello stesso luogo in cui l’imperatore è convolato a seconde nozze ed è ora sepolto, agli Invalides, a Parigi.
Lui è Jean-Christophe Napoléon Bonaparte, 32 anni, rampante manager nel settore del private equity a Londra, laurea a Harvard e pro-pro-pronipote del più grande imperatore di Francia, Napoleone I, per via del fratello, Girolamo (Napoleone aveva un solo figlio, che morì). Il padre di Jean-Christophe è il principe Carlo Napoleone e sua madre la principessa Beatrice di Borbone delle Due Sicilie. Nel suo albero genealogico ci sono Vittorio Emanuele II e Luigi XIV, ma anche la rivoluzionaria Caroline Murat (nata Bonaparte). Lei, la sposa, è Olympia von und zu Arco Zinneberg, 31 anni, pronipote dell’ultimo imperatore d’Austria, Carlo I, e dell’arciduca Roberto d’Asburgo-Este e della moglie Margherita di Savoia-Aosta. In entrambi scorre anche sangue italiano.
Si sposeranno il 19 ottobre agli Invalides, lo storico complesso parigino che ospita la tomba di Napoleone I, dove l’imperatore fu portato dopo la morte in esilio a Sant’Elena. Per il fidanzamento, tanto per restare in tema, lui le ha regalato un anello da oltre un milione di euro, con diamante 40 carati che arriva direttamente dalla corona della moglie di Napoleone III (e che un ladro aveva rubato fuori da un hotel a Parigi, dove lei lo aveva dimenticato in una borsa, poi recuperato in seguito alla cattura del malvivente). Lui è principe con il titolo di «Sua Altezza imperiale», chiamato anche «Monsignore», lei è contessa.
Si considerano il simbolo dell’Europa di oggi e Jean-Christophe degno erede del bonapartismo. In che senso? Lo spiega lui stesso: «Il nostro matrimonio è come quello di molte altre coppie di diverse nazionalità oggi. È il frutto della riconciliazione e della ricostruzione, nelle quali io credo enormemente». L’impressione – a giudicare da come parla al quotidiano Figaro – è che buon sangue non menta. Il novello Napoleone sembra non volersene stare schiscio e si descrive come «un principe moderno che capisce i problemi di oggi» e potrebbe dare un contributo di «impegno e dedizione» alla Francia. Preludio di un ingresso in politica? Occasione per galvanizzare i bonapartisti? Di nostalgici che sognano un ritorno della Francia alla gloria dell’Impero, quando dominava dalla Spagna alla Polonia, ce ne sono ancora in giro in Francia. Quanto alle intenzione di Sua Altezza imperiale, chissà. Forse è per questo che il Bonaparte contemporaneo non perde occasione di ricordare più l’aspetto democratico che quello imperiale del suo celebre avo. Spiega che «Luigi Napoleone Bonaparte fu il primo presidente della Repubblica eletto a suffragio universale. Questa eredità è sempre più attuale, moderna e benefica dell’eredità puramente Reale. Per me Napoleone è l’idea del progresso – aggiunge -. I Bonaparte sono sempre stati avanguardisti, che facevano avanzare la loro epoca, e personaggi che hanno costruito la propria vita con incredibile libertà. Ho ferma intenzione di proseguire in questo senso la loro eredità».
Intanto resta a Londra, dove la futura moglie lo raggiungerà. Si rattrista per i gilet gialli che devastano Parigi e sostiene che serva «guardare la realtà in faccia, riformarsi, aprirsi», che ci vogliano risposte «degne, durature ed efficaci». Il matrimonio sarà una coincidenza, ma non è che il nuovo Bonaparte voglia replicare la storia anche in politica?