il Fatto Quotidiano, 11 maggio 2019
BlackRock e i titoli di stato italiani
La decisione del fondo BlackRock di ritirarsi dal salvataggio di Carige ha innescato un certo panico nei corridoi della politica. A poco più di due settimane dalle elezioni europee, il governo Conte si trova ora a dover valutare un imminente salvataggio pubblico dell’istituto genovese, con una ricapitalizzazione precauzionale sul modello Monte Paschi. Ci sono già 3 miliardi pronti per intervenire, anche se prima bisognerebbe dimostrare che la banca ha una rilevanza sistemica, cioè che la sua crisi mette a rischio tutto il sistema bancario.
Da Genova già filtrano voci di altri fondi interessati, ma sembrano tentativi di rassicurare i depositanti per evitare la corsa a ritirare i risparmi (che comunque non sono a rischio in nessun caso sotto i 100.000 euro). Perché BlackRock prima ha dimostrato interesse e poi si è sfilato, mettendo in imbarazzo il governo che aveva benedetto il suo ingresso? Ufficialmente è una decisione solo finanziaria.
Negli ambienti di governo però tutto assume inevitabili connotazioni politiche: BlackRock, con 6.000 miliardi di dollari gestiti, è una potenza autonoma della finanza internazionale. Ma il suo ad, Larry Fink, è anche una delle voci più influenti sulle prospettive dell’economia e di Wall Street. Se Fink dice che le cose andranno meglio, che non ci sono segni di recessione globale, quelle parole influenzano il mercato. Visto il peso anche politico di Fink negli Usa, c’è chi al governo vede anche nella ritirata di BlackRock l’ennesimo segnale che qualcosa si è rotto nei rapporti tra Italia e Stati Uniti. Dopo la scelta un po’ brusca del governo Conte di firmare il protocollo d’intesa della Via della Seta con la Cina di Xi Jinping, gli Usa hanno reagito male. Anche lo spostamento del contingente militare dalla Libia proprio nel pieno degli scontri è sembrato un modo di segnalare all’Italia freddezza. Il premier Conte sperava di aver convinto il presidente Usa Donald Trump a sensibilizzare i grandi investitori americani sulla necessità di sostenere l’Italia. Ma la vicenda BlackRock dimostra che tale moral suasion – se mai c’è stata – non ha dato risultati.
C’è poi un altro dettaglio. BlackRock, tra le sue tante attività, opera anche sui titoli di Stato italiani. Avere l’ultima parola su una crisi bancaria a due settimane dalle elezioni mentre con l’altra mano si possono vendere titoli allo scoperto, scommettendo sulla salita dello spread, può indurre in tentazione, maligna qualche politico gialloverde. La crisi Carige può indebolire il governo e spingere lo spread, tutte opportunità per chi è ben posizionato.
La governance di BlackRock è però costruita con “muraglie cinesi” che la società assicura essere invalicabili: i suoi 15.000 dipendenti lavorano per team e aree senza contatti diretti tra quelle in potenziale conflitto d’interessi, proprio per evitare che ci sia il rischio di passaggi di informazioni privilegiate (un reato finanziario grave). Ma se qualcosa dovesse andare storto nei prossimi giorni, il governo ha già il capro espiatorio pronto: BlackRock.