la Repubblica, 11 maggio 2019
La guerra degli Schroeder
La passione per i matrimoni è già valsa a Gerhard Schroeder il soprannome, nella patria dell’austerità finanziaria e morale, di “signore degli anelli”. La Germania non è Hollywood e il vecchio leone socialdemocratico non è Liz Taylor. Ma alla quinta moglie anche lui deve essersi accorto che qualcosa non va. E non solo perché un altro perfido nomignolo che i tedeschi gli avevano affibbiato al quarto matrimonio e al quarto anello, “mister Audi”, era diventato obsoleto. Schroeder deve essersi accorto che il suo nome è un brand e che va usato con parsimonia. Il carismatico ex cancelliere ha dunque intimato alla sua quarta moglie, Doris Schroeder- Koepf, di non usare più il suo cognome.
«Evidentemente pensa che solo la sua moglie del momento possa portarlo», ha commentato lei, sarcastica. Aggiungendo, «e tutto ciò per un nome talmente banale ». Schroeder, in effetti, è un po’ come Rossi e Verdi. L’attuale consorte dell’ex leader della Spd è la sudcoreana Soyeon Schroeder- Kim, appunto, sposata l’anno scorso e festeggiata con una pomposa cerimonia all’esclusivissimo Adlon. Quello di Marlene Dietrich e Greta Garbo, per dire, e del figlio di Michael Jackson tenuto penzoloni fuori dalla finestra.
Proprio all’Adlon le abbiamo viste incrociarsi a novembre, in occasione del Presseball, il ballo annuale della stampa, un’imperdibile fonte di pettegolezzi. Doris si è eclissata quasi subito tra la folla, forse per evitare un mezzogiorno di fuoco con la moglie successiva. Schroeder invece ha trascinato la sua nuova consorte sulla pista e i due si sono esibiti in sorridentissimi balli cheek- to- cheek resistendo per ore ai flash dei fotografi.
Purtroppo non esiste solo la mondanità nella vita di una coppia. Esistono anche i tribunali. E quelli devono già affrontare denunce incrociate tra le due signore Schroeder sulla data esatta della separazione. Secondo la quarta signora Schroeder è marzo del 2016, secondo la quinta signora Schroeder è Pentecoste del 2016. Non un dettaglio da poco. L’ex marito dell’attuale moglie sudcoreana di Schroeder, un suo connazionale chirurgo estetico, l’ha denunciata per “torture morali”. Per lui, la data è importante per capire l’origine del male.
Doris Schroeder-Kopf, intanto, forte dei suoi diciannove anni di matrimonio con l’uomo noto alle cronache anche per le sue intense frequentazioni del Cremlino e il suo attuale incarico di lobbista Gazprom, si pente. «Forse non ho fatto abbastanza per le donne», ha confessato nell’intervista alla Zeit che sta suscitando una bufera in Germania.
Intanto l’ex giornalista, che si è legata a un altro big della Spd, Boris Pistorius, si è lasciata andare a qualche rivendicazione. Quando lui era già al terzo divorzio «e si occupava della madre e della sorella», la quarta signora Schroeder gli stirò persino le camicie. Cancelliere o no, i conti piangevano, a fine mese. E lei si rimboccò le maniche. «Io sono una donna pragmatica e mi sono data da fare», dice.
Intanto, Schroeder ha reagito sulla Bild, respingendo le accuse dell’ex moglie – «assurdità» – e accusando la Zeit di comportarsi come un tabloid. Come laBild, insomma. E la commedia continua.