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 2019  maggio 11 Sabato calendario

Intervista a Max Verstappen

Il profumo del legno è intenso, sembra di stare dentro a una baita in Austria. «Bella, vero?». Max Verstappen ci accoglie nella nuova hospitality della Red Bull, ispirata a un rifugio alpino. Torna sempre volentieri al Montmelò il ragazzo-prodigio della F1. Tre anni fa qui ha riscritto il libro dei record vincendo il Gp di Spagna a 18 anni e 228 giorni. Era la sua prima gara sulla macchina blu. 
Cosa ricorda di quei giorni? 
«Un fine settimana intenso, frenetico. Io ero appena arrivato alla Red Bull dalla Toro Rosso. Mai guidato quella macchina prima, l’avevo provata solo al simulatore. Sono partito bene in qualifica. Quarto. E poi è venuta fuori una gara pazza con le Mercedes che si sono buttate fuori». 
E lei ne approfittò subito. 
«Il mio pensiero era risparmiare le gomme, in gara infatti avevamo cambiato strategia passando da due soste a una. Non ero sicuro di farcela. Al traguardo ho provato un’emozione fortissima». 
Si rese conto di aver fatto la storia? 
«Sì. E il giorno dopo mi sono rivisto la corsa e me la sono goduta di più». 
Poi ha vinto altre quattro volte. Potevano essere di più o crede di aver sfruttato ogni occasione disponibile? 
«Potevano essere tranquillamente 9-10. Ho fatto alcuni errori, altre volte non sono stato fortunato. Ma le corse sono così, anche altri avrebbero potuto vincere di più». 
Dicono che il suo approccio sia cambiato. Più calcolatore e meno impulsivo. Concorda? 
«L’esperienza ti aiuta a essere più rilassato. Ti insegna a commettere meno errori. Sono sempre lo stesso, ma ora so come affrontare le gare e i problemi e penso a portare a casa più punti possibile». 
Il suo obiettivo è vincere il Mondiale. Con la macchina giusta è convinto di farcela? 
«Certo, devi sempre credere in te stesso e nelle tue possibilità. Sto lavorando duramente per provare a vincerlo». 
Questo campionato però sembra un affare fra le due Mercedes. È così? 
«Hanno avuto anche un po’ di fortuna, penso al Bahrein. Ma hanno mostrato un potenziale impressionante e non sbagliano nulla. La stagione però è lunga, l’anno scorso sono riusciti a vincere solo dopo la pausa estiva. Quindi è ancora possibile recuperare. Anche noi stiamo lavorando». 
L’ha sorpresa vedere la Ferrari soffrire così? 
«Non credo che la Ferrari stia soffrendo, semplicemente la Mercedes è cresciuta tantissimo: non era quella che ci raccontavano dopo i test». 
Ha firmato una collezione per un marchio di moda. Vuole copiare Hamilton? 
«Ma no! Ho avuto quest’opportunità e adesso voglio vedere come vanno i prodotti». 
Ultimo libro letto? 
«Ne ho letti solo due in vita mia». 
Serie tv? 
Il brivido della MotoGp 
Vorrei provare una MotoGp, ma non me lo permettono: che bello sfiorare l’asfalto 
«Ozark». 
Scelga la sua stagione migliore di F1. 
«Questa. Per la regolarità. Sono contento dei progressi, miglioro sempre». 
Se potesse sfidare un pilota del passato chi sceglierebbe? 
«Da piccolo volevo sempre correre contro mio padre Jos (ex compagno di Michael Schumacher alla Benetton ndr), quindi dico lui». 
Papà le dà sempre consigli? 
«Più che consigli, parliamo di tutto e ci facciamo venire idee». 
Fra i nuovi giovani di F1 chi le piace? 
«Ho lottato sui kart contro Leclerc, mi piace anche Albon. E ho affrontato anche Gasly con cui ora ho un ottimo rapporto». 
Com’erano i duelli con Leclerc? 
«Sfide al vertice, un bravo ragazzo e molto veloce». 
Gioca ancora con i videogame di corse in rete? 
«Sì, mi diverto un mondo. Mercoledì prima di venire qui ho passato mezza giornata davanti a un simulatore insieme ai miei amici. A cambiare gli assetti, a trovare il bilanciamento della macchina per andare più forte». 
Non hai mai realizzato una pole, è il suo punto debole? 
«Per due volte, a Montecarlo e in Messico, ne ho avuto la possibilità ma o sono andato a sbattere o ho avuto problemi meccanici. Arriverà, non sono preoccupato per niente. Penso ai punti». 
Proverebbe una MotoGp? 
«Certo. Ma non me lo lasciano fare. E li capisco: potrei farmi male. A 8 anni correvo sulle minimoto. Ci sono andato per 2-3 anni, mi piaceva la sensazione di sfiorare l’asfalto. Spero un giorno di poterla provare una MotoGp. Sarebbe uno choc per quanto sono veloci quelle moto». 
Ci tolga una curiosità: con Ricciardo vi sentite ancora? 
«L’ho visto l’altro giorno in garage, parcheggiava lo scooter. Viviamo nello stesso palazzo a Montecarlo, ci siamo salutati al volo». 
È vero che nel suo garage c’è una Ferrari? 
Sorride e allarga le braccia davanti all’addetta stampa Red Bull: «Eh, chi lo sa?».