Corriere della Sera, 11 maggio 2019
Perché BlackRock non investirà in Carige
La notizia è atterrata in Italia nella tarda serata di martedì e ben pochi se l’aspettavano. La newyorkese BlackRock, il più grande gestore di fondi al mondo al quale sono affidati 5.796 miliardi di dollari di risparmio, ha fatto sapere che si ritira. Dopo aver esaminato l’ingresso nel capitale di Banca Carige per molte settimane, il gruppo americano all’improvviso ha fatto sapere che non ci sta più. È successo alla fine della giornata di lavoro a New York di martedì, né prima né dopo.
Cos’era successo? È improbabile che il gruppo fondato oltre trent’anni fa da Larry Fink e Robert Kapito all’improvviso abbia scoperto di Carige qualcosa che non conoscesse già. Per un fondo di quelle dimensioni, si sarebbe trattato di un investimento limitato: al più 400 milioni di euro o probabilmente meno, perché l’operazione doveva coinvolgere altri privati. Del resto il capitale messo a rischio nella banca di Genova sarebbe stato decine di volte più piccolo rispetto alle quote che BlackRock detiene già in aziende di Piazza Affari.
Resta dunque da capire perché il fondo, di colpo, abbia deciso di evitare questo piccolo passo in più. Da quanto è stato possibile ricostruire, martedì a New York si sono succedute le riunioni e alla fine ha prevalso l’intervento dei più influenti fra gli «strategist» del fondo che si occupano di macroeconomia (cioè delle tendenze di fondo di un Paese e dei suoi conti pubblici). Sugli analisti di BlackRock hanno influito negativamente le notizie che proprio martedì continuavano ad arrivare da Bruxelles e dall’Italia. La Commissione Ue ha pubblicato le proprie previsioni sull’Italia, simili a quelle dello stesso governo e del Fondo monetario internazionale: crescita praticamente a zero quest’anno e di poco sopra il prossimo; costi in interessi sul debito superiori alla dinamica di aumento del fatturato, abbastanza da tenere l’economia del Paese schiacciata sotto un macigno; deficit che sale ben oltre il 3% del Prodotto interno lordo (Pil) e debito destinato a superare il 135% del Pil nel giro di un anno e mezzo.
Gli strateghi di BlackRock hanno concluso che il rischio di instabilità finanziaria è evidente, se il governo italiano non reagisce. Ma da Roma non stavano arrivando rassicurazioni. Uscivano quasi solo voci della lotta fra M5S e Lega sulle dimissioni del sottosegretario Armando Siri, accusato di corruzione (il leghista avrebbe lasciato il giorno dopo). In queste condizioni, per BlackRock era impossibile avere visibilità sulle informazioni fondamentali: chi governerà e quale coalizione possa reagire alle difficoltà finanziarie del Paese; se in autunno arriverà una cura da cavallo di tasse e tagli di spesa pubblica o, in alternativa, il costo del debito esploderà pericolosamente. Il fondo americano ha letto il rapporto di Bruxelles sull’Italia, trovato conferma dei problemi ma nessuna chiarezza a Roma sulle soluzioni. E ha gettato la spugna. Cosa significhi per il posto dell’Italia nell’economia internazionale, lo possono dire solo i prossimi mesi.