Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  maggio 10 Venerdì calendario

996 è il codice del lavoro in Cina

Dice Jack Ma, fondatore di Alibaba e profeta dell’e-commerce: «Lavoro ancora almeno da mezzogiorno a mezzanotte». Gli dà ragione Robert Liu di JD.com, il principale concorrente cinese: «Chi non si impegna dodici ore al giorno non è un fratello». Il miliardario Liu ama chiamare «fratelli» i suoi dipendenti. Le uscite dei due geniali capitani dell’industria tecnologica non sono casuali. Jack Ma e Robert Liu rispondono alla protesta dei lavoratori dell’hi-tech mandarino stanchi, stravolti, dai ritmi imposti.
Nel linguaggio del settore «996» significa dalle 9 del mattino alle 9 di sera per 6 giorni a settimana. Questo è il minimo (non sindacale ma comune e tollerato): se si vuole emergere bisogna restare incollati alla scrivania fino a mezzanotte. I giovani programmatori informatici, finito il turno, hanno tempo solo per mangiare e crollare sul letto a castello di un dormitorio vicino all’ufficio. O su una brandina accanto alla scrivania, come testimoniano le foto pubblicate sui social network.
Stressati da questa situazione, gli informatici di Pechino e Hangzhou (quartier generale di Alibaba) si sono ritrovati sotto la bandiera di «996.icu», dove icu sta per «Intensive care unit»: lavorando così si finisce in un reparto di terapia intensiva all’ospedale. Non si sa chi abbia lanciato il primo post, ad aprile, sta di fatto che la campagna «996.icu» è diventata virale in Cina: nei primi dieci giorni hanno aderito in 200 mila al blog registrato su GitHub di Microsoft e dalla Silicon Valley californiana sono arrivati consensi e solidarietà. Anche negli Usa il problema è sentito, visto che gente come Elon Musk teorizza che «nessuno ha mai cambiato il mondo impegnandosi 40 ore a settimana».
Musk sostiene di aver lavorato 120 ore a settimana per fondare Tesla e Space X e di aver ridotto a 80-90 dopo aver avuto «qualche problema di salute».
A Pechino sono intervenuti i giornali del Partito comunista, in imbarazzo visto che il benessere dei lavoratori dovrebbe essere al centro della loro attenzione. Oltretutto la legge prevede un massimo di 44 ore a settimana, non certo le oltre 70 chieste ai «fratelli» da Robert Liu e Jack Ma. Il Quotidiano del Popolo dà la colpa alla pressione del rallentamento economico: «Molte aziende si battono per sopravvivere, la loro ansia è comprensibile... ma la soluzione non è far lavorare il più possibile i dipendenti». Il Global Times ha osservato che «alla fine è un problema contingente di concorrenza: ora i gruppi industriali fanno lavorare più a lungo i dipendenti per battere gli avversari, ma quando sempre più impiegati lasceranno il loro posto a causa della politica “996”, le grandi aziende ridurranno l’orario».
Nel frattempo si è schierato Jack Ma. E per il suo inno alle dodici ore quotidiane è stato molto criticato. Allora Jack ha corretto un po’ il ragionamento, insistendo che la prassi «996» è una «grossa benedizione» per il settore hi-tech affamato di innovazione continua, alla quale bisogna dedicarsi anima e corpo, ma aggiungendo che si «fa solo per amore del proprio impiego e dell’azienda». E senza amore è inutile lavorare, ha concluso il compagno miliardario Jack. Che è comunista e forse ha riletto a proprio vantaggio «Il Capitale» di Karl Marx.
In tema di amore, gli ha risposto un post sul blog «996.icu»: «Tra le domande che vengono fatte ai giovani informatici nei colloqui per l’assunzione c’è anche questa: “Siete disposti a rompere una relazione sentimentale per il lavoro?”».
La Silicon Valley cinese si chiama Zhongguancun: è una zona di Pechino dove una volta c’era un cimitero per eunuchi imperiali e ora sono concentrati gli uffici dei giganti e delle start-up hi-tech, da Baidu a Lenovo. L’università Tsinghua non è lontana e offre un flusso continuo di giovani talenti in cerca di fortuna. Le statistiche dicono che ogni giorno a Zhongguancun nascono 80 start-up.