ItaliaOggi, 10 maggio 2019
La mini Las Vegas danese in piena crisi
Ha smesso di guadagnare sui matrimoni di convenienza fra gli immigrati il comune di Aero, isola danese nel Baltico dove fino al 2018 sono state celebrate il 50% delle nozze fra stranieri: 5.350 su 10.437, secondo Le Figaro. La svolta è arrivata il primo gennaio, quando è entrata in vigore la nuova legge che vieta in Danimarca i «matrimoni bianchi» fra gli immigrati e che ha istituito un’unità governativa incaricata di passare al setaccio le domande di unione civile. Un compito svolto in precedenza dai comuni. Dunque, fino a dicembre 2018 la Danimarca era stata considerata come una mini Las Vegas europea dove migliaia di persone provenienti da 150 paesi andavano a sposarsi: una sorta di catena di montaggio perché si poteva convolare a nozze in tutta fretta, senza troppi controlli, spendendo poco.Ebbene, dall’inizio dell’anno la Las Vegas danese ha perso di attrattività. Il ministro conservatore degli affari sociali, Mai Mercado, ha spiegato che il Paese non deve essere la porta di ingresso utilizzata in maniera truffaldina da reti di criminali che sfruttano cinicamente gli immigrati illegali con matrimoni di comodo, combinati per avere vantaggi sociali. Secondo il governo sono il 10% di tutte le unioni del Paese. Il governo ha messo un freno a questo fenomeno. La nuova legge, contestata, adesso obbliga gli aspiranti coniugi esteri ad aspettare l’autorizzazione per mesi e ha raddoppiato i costi della burocrazia: 215 euro invece di 118. Su 2.173 domande ricevute dal 1° gennaio, solo 928 hanno avuto risposta il 14 marzo e 6 sono state respinte, secondo i dati di Le Figaro.
Il sindaco di Aero, Ole Wej Petersen grida alla catastrofe: nel suo comune il numero di matrimoni è crollato dell’85% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (203 contro 1.203). Le nozze combinate erano una gallina dalle uova d’oro per l’isola con ricadute per 6,7 milioni di euro grazie all’indotto delle cerimonie, fra hotel, ristoranti e boutique.