La Stampa, 10 maggio 2019
Il fascino aristocratico delle peonie
In Oriente, e particolarmente in Cina, la peonia è considerata la regina dei fiori ed è oggetto di culto. Già 1000 anni prima di Cristo venne protetta dall’imperatore il quale pagava generosamente le varietà più belle, favorendo così il lavoro d’incrocio e selezione di generazioni di ibridatori. Grazie al favore imperiale, le peonie diventarono inoltre il principale motivo decorativo delle porcellane cinesi, soprattutto delle epoche Ching e Ming.
Per la tradizione orientale, il loro significato è legato all’immortalità, per noi occidentali simboleggiano amore e affetto, prosperità e nobiltà d’animo. Chi ne ama le sfumature e la delicatezza domani e domenica potrà ammirarne a migliaia (90 varietà, 3.600 piante, circa 30 mila corolle), nel momento migliore della fioritura (il che non è facile vista la loro fugacità), ai Vivai delle Commande a Carmagnola, frazione Tuninetti, una trentina di km da Torino. I proprietari – Lodovico, Gabriella e Carlo Salvi Del Pero - aprono gratuitamente le porte (dalle 10 alle 19; www.peonie.it) della loro romantica tenuta di sette ettari che ospita uno dei vivai più quotati a livello nazionale proprio per la coltivazione di queste specie fiorite. Che tanto sono di moda (anche nei profumi).
Entri nel parco, con tanto di laghetti popolati da anatre e aironi, e ti sembra di essere nella campagna del New England o del Maine: la città pare lontana mille miglia. Sarà la rara P.V. Wagenaar, medaglia d’oro dell’American Peony Society nonchè proclamata Peonia dell’anno 2019, ad accogliere i visitatori della 15° edizione di «Peonie in Fiore». Varietà dalla fioritura tardiva, sfoggia calici doppi rosa, su steli molto forti. Una «signora» raffinata e aristocratica, come la Old Faithful, altra novità di quest’anno, un ibrido erbaceo dai fiori molto grandi, di un bel rosso pompeiano. Poi, la Hilary. che cambia colore con il passare del tempo: da rosa intenso a crema; e la Duchesse De Morny, varietà del 1760, la più antica del vivaio.
Le erbacee, già descritte nella mitologia greca, sono utilizzate nei giardini italiani da secoli. In Europa, molte specie crescono spontaneamente; alcune di queste, incrociate fra loro o con specie asiatiche, hanno dato origine a ibridi dalle inusuali e spettacolari colorazioni . Mentre le arbustive, innestate sulle erbacee, richiedono quasi tre anni prima di essere messe sul mercato: per tutto questo tempo vengono tenute nelle cosiddette «basses», vasconi pieni di buon terriccio mescolato a sabbia.
Fiore all’occhiello dell’intera raccolta, le piante madri adulte della specie Rockii, che crescono spontaneamente sugli altipiani del Tibet, ad oltre 2000 metri di altitudine, sopportando temperature estreme, anche -20°C. Ma c’è anche una interessante collezione di hosta, dalla personalità ottocentesca ornavano logge e porticati. Sono piante facili, che si adattano a ogni ambiente: alle Commande vengono consigliate per impreziosire vaste aree dove non riesce a crescere altro.