ItaliaOggi, 9 maggio 2019
Scimmie con il cervello umanizzato? Modificato il dna di alcuni macachi
I ricercatori cinesi dell’Istituto di zoologia di Kunming e dell’Accademia delle scienze della Cina hanno modificato il dna dei macachi rhèsus, prima della loro nascita, conferendo al loro cervello un gene coinvolto nello sviluppo cognitivo umano. In pratica, per dare al loro cervello delle caratteristiche umane, secondo quanto ha riportato Le Figaro. Un’esperienza criticata, che fa vacillare il confine tra l’uomo e l’animale. Un esperimento che ha qualcosa di sorprendente i cui risultati sono stati pubblicati nella rivista cinese National Science Review e che hanno provocato la rabbia di numerosi scienziati occidentali. Si tratta chiaramente di scimmie maggiorate, ha detto a Le Figaro il responsabile del dipartimento di neuroscienze dell’istituto Pasteur di Parigi, Pierre-Marie Lledo.In pratica, ha spiegato, i ricercatori cinesi hanno introdotto la copia del gene umano Mcph1 nel dna delle scimmie. Questo gene è ben conosciuto e gioca un ruolo della formazione dell’intelligenza umana. Gli scienziati hanno utilizzato la tecnologia Crispr-Cas9 che permette, in qualche modo, di tagliare un pezzetto di dna e di introdurlo in un altro organismo. Uno strumento che ha fatto molto rumore recentemente quando un ricercatore cinese ha affermato di averlo applicato sull’uomo per immunizzare due gemelle, prima che nascessero, contro il virus dell’Hiv. Creando, in questo modo, i primi umani geneticamente modificati: una esperienza che ha provocato una levata di scusi nella comunità scientifica, come ha riportato Le Figaro. Diversamente dal caso delle gemelle, l’esperienza sulle scimmie è stata pubblicata in una rivista scientifica conosciuta e che gode di una grande reputazione.
Non è la prima volta che un esperimento del genere è stato tentato con questo gene negli anni passati, soprattutto dei test sui topi, ma l’esito si è dimostato infruttuoso.
In totale sono undici le scimmie transgeniche che sono state create. Il gene Mcph1 è stato iniettato nella formazione dell’embrione. Soltanto cinque di loro sono sopravvissuti. Tuttavia, questa modificazione genetica, che rende questi macachi più intelligenti rispetto ai propri simili, e aumenta la loro capacità di memoria e di apprendimento, non li dota della parola e di tutte le altre caratteristiche tipicamente umane. In sostanza, i ricercatori cinesi hanno tentato di dare loro quello che si può comparare a una spinta al processo d’evoluzione da cui segue l’intelligenza.
Gli scienziati cinesi hanno spiegato il loro esperimento sostenendo che si tratta di un interesse scientifico nella comprensione delle patologie che toccano il cervello umano. Le prospettive sono molto interessanti per malattie ancora sconosciute come l’autismo e la schizofrenia.