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 2019  maggio 09 Giovedì calendario

Mussolini arricchisce i grandi editori

Ammazza quanto è fascista la casa editrice Altaforte. Non fa che sfornare titoli celebrativi del Duce, apologie del regime mussoliniano, saggi che evocano un ritorno del Pelatone e mostrano quante cose buone ha lasciato il Ventennio. Vero? Macché. Chi contesta la presenza in uno stand al Salone del Libro di Torino dell’editore vicino a CasaPound evidentemente non ha letto il libro al centro del putiferio (l’intervista al vicepremier Io sono Matteo Salvini) anche perché è in uscita solo oggi; e molto probabilmente non ha mai guardato il catalogo della casa editrice che tra i suoi titoli non ne vanta neppure uno che possa essere tacciato di apologia del fascismo. Ma lo sforzo di sbirciare sul sito di Altaforte doveva costare troppo caro ai detrattori a priori e a prescindere, tanto più se rischiava di mettere in crisi le loro convinzioni costruite su pregiudizi. Noi invece lo abbiamo fatto e abbiamo scoperto che, tra quelle pubblicazioni, della presunta onda nera non c’è traccia. Semmai vi sono titoli sovranisti, politicamente scorretti, finalizzati a «diffondere una cultura identitaria non allineata», come si legge nella presentazione della casa editrice. Cosa vi sarà mai ad esempio di fascista nel libro su Salvini – cento domande rivolte all’uomo politico più in vista del momento – peraltro scritto da una cronista non ideologica come Chiara Giannini, con la prefazione di uno che certo non è un pericoloso squadrista, ossia Maurizio Belpietro? 

NESSUNA CELEBRAZIONE
E ancora: puzzeranno mica di olio di ricino i saggi pubblicati da Altaforte contro l’immigrazione di massa? Uno, Inferno Spa di Francesca Totolo, denuncia il business dell’accoglienza, scoperchiando gli interessi di speculatori, esponenti governativi e uomini d’affari; l’altro, I coloni dell’austerity, di Ilaria Bifarini con prefazione di Marcello Veneziani, mette a nudo il neocolonialismo in Africa da parte delle potenze occidentali. E diteci: è fascista celebrare la storia d’Italia contro chi vorrebbe espropriarci della nostra sovranità? Pare piuttosto animato da spirito di verità e amore patriottico La nazione fatidica. Elogio politico e metafisico dell’Italia di Adriano Scianca, mentre è addirittura una difesa della Costituzione italiana (alla faccia di chi dice che Altaforte sarebbe anti-costituzionale) il testo La morte della Repubblica di Marco Mori che mostra i rischi legati alla creazione degli Stati Uniti d’Europa. E ispirato al buon senso, contro il nuovo totalitarismo (questo sì) politicamente corretto, è L’era delle streghe di Francesco Borgonovo che analizza i cortocircuiti del neo-femminismo. Mentre un reportage di guerra è Come la sabbia di Herat di Chiara Giannini, e di genere narrativo Fuori piove sangue di Svart Jugend sul degrado della periferia di Roma est. 

BENITO ANCHE SU RAITRE
Certo poi, all’interno del proprio sito, Altaforte – che oltre a essere marchio autonomo è anche piazza virtuale per vendere prodotti di altri editori, a mo’ di quanto fanno lafeltrinelli.it o mondadoristore.it – promuove libri di case editrici di area (da Aga a Passaggio al bosco, da Eclettica a Ferrogallico). Ma le ricadute in termini di business di questo mercato «valgono non più del 15% sul totale dei nostri ricavi», ci dice l’editore di Altaforte Francesco Polacchi. «E di questo 15% solo il 7-8% riguarda titoli sul fascismo o su figure riconducibili a quel mondo». Per capirci, di un testo come Diario di uno squadrista toscano di Mario Piazzesi pubblicato da Aga, continua Polacchi, «Altaforte sulla propria piattaforma non vende più di 3-4 copie al mese». Il che significa un introito annuo da questo libro non superiore ai 300-400 euro. Non proprio una base su cui costruire un regno editoriale nutrito dall’ideologia fascista. Sono ben altri gli editori, molto più grandi e importanti, che grazie a titoli sul fascismo e sul Duce riescono a sfornare bestseller e ricavarne successo (anche economico). Si pensi a M. Il figlio del secolo di Antonio Scurati, edito da Bompiani, romanzo storico su Mussolini che finora ha venduto la bellezza di 160mila copie. Un’opera onesta e ben documentata che ora è candidata per la vittoria del Premio Strega e troverà spazio anche in tv: sabato su RaiTre alle 22.20 andrà in onda Mussolini. Il figlio del secolo, una riduzione del testo letta da Luca Zingaretti, Valerio Mastandrea e Marco D’Amore, con raccordi narrativi dello stesso Scurati. 

GLI ALTRI SCRITTI
Altrettanto si potrebbe dire de Il fascismo eterno, saggio di Umberto Eco edito da La Nave di Teseo, che veleggia sulle 60-70mila copie vendute. O ancora, si potrebbe citare il recente Mussolini ha fatto anche cose buone. Le idiozie che continuano a circolare sul fascismo (Bollati Boringhieri) di Francesco Filippi, primo nella classifica Ibs dei libri di Società, Politica e Comunicazione. Per non citare la riesumazione degli scritti di Giacomo Matteotti sul fascismo sia da parte di Rizzoli attraverso il saggio Un anno di dominazione fascista, con introduzione di Walter Veltroni, sia da parte di Garzanti con il testo Contro il fascismo. O il tentativo di cavalcare il centenario della fondazione dei Fasci di combattimento: da qui la ripubblicazione dei saggi di Renzo De Felice Mussolini il fascista e Mussolini il rivoluzionario, entrambi per i tipi di Einaudi, o l’uscita di Fascismo anno zero. 1919: la nascita dei Fasci italiani di combattimento (Mondadori) di Mimmo Franzinelli. Se il fascismo fa la fortuna di qualcuno (legittimamente, sia chiaro), la fa dei grandi gruppi anziché di una piccola casa editrice che, titoli alla mano, si occupa di tutt’altro.