ItaliaOggi, 8 maggio 2019
L’Austria diminuisce fortemente le tasse
Riduzione delle tasse: l’Austria fa sul serio, mentre in Italia se ne parla da decenni. Il giovane cancelliere austriaco Sebastian Kurz, 32 anni, leader del partito popolare austriaco, ha annunciato che taglierà le tasse alle famiglie per 6,5 miliardi di euro a partire dall’anno prossimo. Dopo essere stato criticato in Europa per l’alleanza con l’estrema destra, il cancelliere è orgoglioso di mantenere le promesse elettorali verso le classi medie e le pmi. Kurz è fiero del fatto che ridurrà le imposte in maniera più consistente rispetto ai 5 miliardi di euro promessi dal presidente francese Emmanuel Macron. Il paragone è l’orgoglio di Vienna, secondo quanto ha riportato Le Figaro. E Sebastian Kurz potrebbe portar via a Macron la palma di leader del futuro, capace di fare la sintesi tra le correnti liberali e populiste.In dettaglio, la riforma fiscale di Kurz prevede la riduzione della pressione fiscale di 6,5 miliardi di euro all’anno a partire dal 2020, ovvero l’1,5% del pil. Dal 2022, poi, l’alleggerimento dovrebbe raggiungere gli 8,3 miliardi di euro. Un ammontare considerevole se si tiene presente che l’Austria conta meno di 9 milioni di abitanti, più di sette volte meno della Francia. «Abbiamo promesso di ridurre il carico delle imposte per i lavoratori dipendenti e questo è quello che facciamo», ha detto a Le Figaro, il cancelliere conservatore austriaco eletto nel dicembre 2017 a capo di una coalizione di estrema destra. In Europa, il suo paese è fra quelli con la più alta pressione fiscale, pari al 42% (contro oltre il 48% della Francia). I tre quarti delle misure sono indirizzate verso le classi medio-basse.
La riforma della coalizione Övp-Fpö entrerà in vigore in maniera progressiva e raggiungerà i suoi effetti pienamente al momento delle prossime elezioni. Nel 2020, i bassi salari beneficeranno dell’alleggerimento degli oneri sociali; nel 2021, la prima tranche, con l’imposta sul reddito che scenderà dal 25% al 20%. Nel 2022, la seconda e terza tranche di alleggerimenti. Invece, il tasso massimo rimarrà invariato, al 55%, sopra il milione di euro.
L’imposta sulle società sarà progressivamente portata dal 25% al 21% nel 2023 per rendere il Paese più competitivo.
Per finanziare questi impegni il governo di Kurz ha escluso di ricorrere al deficit. I conti pubblici austriaci sono tornati in equilibrio quest’anno. Il governo ha escluso l’introduzione di nuove imposte sui colossi del digitale che porterebbero soltanto 200 milioni di euro l’anno. La lista delle economie che il governo dovrà fare non è stata resa nota. Inoltre, Vienna conta su una crescita di almeno l’1,5% l’anno. Il rallentamento congiunturale internazionale si è fatto sentire anche in Austria che, dopo la crescita del 2,7% nel 2018, prevede l’1,7% per quest’anno.