Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  maggio 08 Mercoledì calendario

La Bolivia e il litio

Quarantamila anni fa, una parte della Bolivia era coperta da un grande lago che, quando si prosciugò, permise la formazione della più grande salina al mondo. Durante la stagione delle piogge, la salina boliviana Salar de Uyuni è ricoperta da un sottile strato d’acqua che forma uno specchio gigante, riflettendo così chiaramente il cielo da far scomparire la linea dell’orizzonte. Questo, insieme al fatto che la distesa è straordinariamente piatta, la rende una grande attrazione per i turisti e per gli appassionati di corse.
Salar de Uyuni è ora anche il sito di una delle più grandi miniere di litio, minerale utilizzato per la produzione di batterie, la cui domanda globale si stima raddoppierà entro il 2025, legata all’aumento di vendite di veicoli elettrici.
Il presidente boliviano Morales punta a sfruttare quest’opportunità, facendo leva sul fatto che la Bolivia detiene il 15% del litio mondiale. Le sfide, ovviamente, non sono poche quando si costruisce una miniera in cima alle montagne delle Ande, a circa 4000 metri sopra il livello del mare, e dove il porto più vicino è ad almeno 500 chilometri di distanza e, per giunta, in un altro paese.
L’estrazione avviene attraverso pozzi che si collegano alla salamoia ricca di litio sotto la superficie e la fanno scorrere verso vasche di evaporazione, dove il sole e il vento separano il litio e il sale. Un problema è che tempo piovoso e fresco nel caso della miniera boliviana possono allungare i tempi di evaporazione e, quindi, di produzione. Nonostante ciò, l’impianto ha prodotto 250 tonnellate di carbonato di litio nel 2018. Il governo boliviano, che vede l’industrializzazione del litio come il prossimo passo dopo la nazionalizzazione delle miniere e degli idrocarburi, dice che porterà la produzione fino a circa il 20% di quella mondiale entro 5 anni. Non tutti sono a favore. Alcuni vedono questa operazione come parte della campagna elettorale di Morales per le elezioni presidenziali che si terranno in ottobre. Vedremo se la miniera di Salar de Uyuni metterà il sale sulla coda di Morales o riuscirà ad aiutare l’economia di uno dei più poveri paesi sudamericani.
Una cosa è certa: è affascinante come un lago prosciugato decine di migliaia di anni fa ci possa aiutare a produrre le batterie usate in molti veicoli elettrici oggi, mostrandoci quanto il nostro destino dipenda dalla nostra cara Terra.