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 2019  maggio 08 Mercoledì calendario

Che cosa vuole Haftar

n aereo da combattimento di fabbricazione francese, Mirage F21, della milizia di Misurata, alleata del governo di Fayez al-Sarraj, è stato abbattuto dagli uomini del generale Khalifa Haftar. Il pilota, un mercenario portoghese, Jimmy Reiss, 29 anni si è lanciato con il paracadute ed è stato catturato. Durante un interrogatorio, il cui filmato è stato diffuso dai social, ha ammesso di essere stato incaricato di bombardare e distruggere strade e ponti. Ha raccontato di essere stato arruolato da un uomo che si chiama Al Hadi, ma di non conoscere il suo vero nome. Fonti vicine al generale della Cirenaica hanno raccontato che il pilota durante le sue missioni ha colpito obiettivi civili a Tarhunam, Qasr bin Ghashir e Sog Al Khimi. Il primo ministro Fayez al-Serraj è in giro per l’Europa a chiedere sostegno per il suo governo riconosciuto dalle Nazioni Unite ma seriamente minacciato dal generale Khalifa Haftar. UFFICIALMENTE il generale va sbandierando che “occorre liberare Tripoli dai terroristi islamisti che controllano la capitale”, ma in realtà ci sono altri problemi che attanagliano le popolazioni che gli sono fedeli o delle quali controlla i territori, primo tra tutti il mancato pagamento degli stipendi ai funzionari pubblici. Con gli accordi di Skhirat del 2015, le Nazioni Unite hanno riconosciuto i cosiddetti “organi sovrani”, l’agenzia della contabilità dello Stato, la Banca Centrale, la Compagnia petrolifera nazionale. In base alle intese raggiunte, le ro yal ty p aga te dalle compagnie petrolifere vengono versate direttamente alla Banca Centrale la quale poi le distribuisce ai vari attori, al governo di Sarraj e al parlamento di Tobruk, eletto con elezioni organizzate con la supervisione dell’Onu nel 2014. I due governi si adoperano poi per distribuire a chi ne ha diritto le risorse sul territorio che controllano. Da gennaio però la Banca centrale non ridistribuisce più alle regioni orientali e meridionali, controllate da Haftar, la quota spettante, con il risultato che gli stipendi dei funzionari pubblici non sono stati più pagati, cosa che ha messo il generale in seria difficoltà con la sua gente. Il governo Al Thinni, tramite la sede locale della Banca Centrale, quindi ha reaNon solo terroristi Ieri un mercenario portoghese al soldo del generale ha abbattuto un aereo di Misurata. In gioco ci sono le royalty del petrolio gito accendendo prestiti con i Paesi del Golfo, in particolare con gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita. Ecco perché i due Paesi mediorientali lo stanno appoggiando nella sua guerra per conquistare Tripoli. Ma proprio ieri il governo Sarraj ha lanciato pesanti accuse verso gli Emirati Arabi Uniti, alleati di Haftar che, secondo un rapporto dell’O nu, avrebbe usato droni di fabbricazione cinese per bombardare obiettivi civili. La denuncia arriva dopo la rivelazione dell’agenzia France Press che ha preso visione di un rapporto di un gruppo di esperti delle Nazioni Unite incaricato di monitorare l’embargo delle armi, varato nel 2011. Il 19 e 20 aprile è stato registrato un attacco missilistico dell’Eserci – to Nazionale Libico di Haftar, contro un sobborgo di Tripoli. Persero la vita numerosi civili. Il panel di esperti ha esaminato le fotografie dei rottami degli ordigni e ha concluso che si tratta di missili aria-terra Blu Arrow, in dotazione soltanto a tre Paesi, Cina, Kazakhstan e Emirati, mai usati finora in Libia. Nel rapporto segreto inviato al Consiglio di Sicurezza – secondo il resoconto della France Presse – c’è scritto che il “team di indagine sta investigando sul possibile uso dei droni da parte dell’esercito di Haftar o di un soggetto terzo che sostiene il generale”. IL CONSIGLIO DI Sicurezza è profondamente diviso sull’at – teggiamento da tenere nei confronti della Libia. Nei giorni scorsi una risoluzione britannica che chiedeva l’invio di una forza multinazionale di interposizione di caschi blu è stata accantonata per l’oppo – sizione di Russia e Francia ma anche, alla fine, degli Stati Uniti che hanno chiesto tempo. Anche il governo britannico comunque ora sostiene che, nonostante l’offensiva su Tripoli, qualunque soluzione politica non può prescindere dalla presenza di Haftar in un futuro governo. © RIPRODUZIO