La Stampa, 8 maggio 2019
La legatura dei libri come arte
Così come un orafo forgia l’oro e lo trasforma in gioielli,lui forgia carta, legno, pergamena e la trasforma in un’opera d’arte. Ivo Guzzon, 70 anni, è uno dei più importanti legatori esistenti in Italia e nel mondo. Utilizza anche materiali preziosi come pelle di vitello, struzzo e serpente e dal 1973, nella sua storica bottega di via Antonio Borgogna a Vercelli, ha assemblato, intarsiato e rivestito centinaia di volumi destinati a privati, collezioni e mostre in ogni parte del globo, dalla Francia agli Stati Uniti, dalla Lituania a Lussemburgo. I suoi libri sono finiti nelle mani di Papa Wojtyla e di Sandro Pertini.
Eccellenza artigiana riconosciuto dalla Regione nel 2002, Guzzon ha un legame indissolubile con la sua città. Ha presentato i suoi libri nei musei e in diverse mostre, compresa quella allestita ora nell’Arca di San Marco, dedicata alla Magna Charta, la pergamena del 1217 che sancì la nascita della moderna democrazia.
Al termine del percorso espositivo i visitatori si trovano di fronte ad una bacheca contenente i «pezzi» pregiati di Guzzon: tra questi, un libro di 2 metri e 30 centimetri di lunghezza, formato a sua volta da 8 libri e intitolato «Le torri di città». È un omaggio ai tanti campanili che compongono lo skyline vercellese, fra cui la Torre di San Marco, la Torre Civica, la Torre dell’Orologio e la Torre dell’Angelo, che si affacciano su piazza Cavour.
«I visitatori vengono in bottega per avere informazioni sul mio lavoro», racconta l’artigiano sotto i grandi baffi scuri. I volumi sotto teca sono perfetti esempi di un mestiere antico che sta scomparendo, testimoniato da opere quali «L’abbazia di Sant’Andrea a Vercelli» del 1907, rilegato con pelle di scrofa, e «Le tour du monde en quatre-vingts jours» di Jules Verne, che è stata esposta all’ottava Biennale Mondiale della Legatura d’Arte in Francia nel 2005. Ma i lavori più sorprendenti di Guzzon, perfezionatosi alla scuola dei monaci della Certosa di Pavia e all’Istituto di Patologia del libro a Roma, sono «Lui e lei», due volumi grandi quanto un centesimo di euro e rilegati in pelle: una sfida lanciata a se stesso su quanto sarebbe riuscito a ridurre le dimensioni di un libro.
L’artista legatore riceve inviti in tutto il mondo – l’ultimo è della Bibliotheca Wittockiana di Bruxelles -, ma preferisce non lasciare il silenzio della sua bottega, un sorprendente «tempio» dell’intarsio. «Mi conoscono forse più all’estero che in Italia, mi contattano da diversi Paesi europei, su tutti la Francia, e anche gli Stati Uniti» dice ancora Guzzon. Che ha un sogno: trasmettere la bellezza della legatura d’arte.