Corriere della Sera, 8 maggio 2019
Biografia dei fratelli Avengers
I fratelli da due miliardi di dollari sono i nuovi re Mida di Hollywood: trasformano in biglietti di ingresso al cinema ogni film a cui mettono mano. Complice la fama globale di supereroi a fumetti conosciuti a ogni latitudine Avengers: Endgame si avvia ad arrivare in cima alla lista dei film che hanno avuto maggiori incassi. Lassù – per poco – c’è ancora James Cameron che con il suo Avatar arrivò a quota 2,78 miliardi. Loro sono a 2,2 miliardi e hanno già sorpassato di un’unghia Titanic.
Registi e sceneggiatori, Anthony e Joe Russo (50 anni il primo, 49 il secondo) sono nati e cresciuti nel quartiere italiano di Cleveland con l’idea di fare cinema in testa. Il loro primo lungometraggio (Pieces) ha dietro una storia che sembra una sceneggiatura: se lo fecero finanziare da altri studenti, Steven Soderbergh lo vide a una rassegna cinematografica e si offrì di produrre il loro secondo film, insieme al suo socio George Clooney. Nacque la commedia Welcome to Collinwood, remake dei Soliti ignoti di Monicelli. Perché – loro lo confermano – le radici italiane non si dimenticano.
«Veniamo da una grande famiglia italiana e la maggior parte di tutto il nostro lavoro è collegata alla tradizione italiana – hanno raccontato a Forbes i fratelli Russo —. La nostra storia è quella di una famiglia di immigrati. Abbiamo apprezzato come i nostri nonni e genitori ci hanno raccontato delle loro storie, di come siano venuti dalla povertà in Italia e ce l’abbiano fatta in America, di come abbiano scoperto opportunità qui. Quando lo senti raccontare in famiglia, diventa ancora di più una motivazione vincente che ti spinge avanti, ti dà la forza per osare e rischiare. Fin da bambini ci siamo appassionati di cinema, come di fumetti. Guardavamo film di tutti i tipi, da quelli del neorealismo italiano alle pellicole francesi di Truffaut».
La svolta milionaria avviene 5 anni fa quando vengono scelti dalla Disney come registi di Captain America: The Winter Soldier. Quindi arrivano altri tre film fatti a supereroe, oltre a Endgame, anche Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, anch’esso entrato nel club dei 2 miliardi di dollari. Che i due fratelli Russo possano battere il record di Cameron pare probabile fatti due conti: Endgame ha raggiunto quota 2 miliardi in 11 giorni contro i 47 necessari a Avatar.
I due registi danno alla saga una lettura alta, la rappresentazione di Eros (gli Avengers) e Thánatos (Thanos non a caso è il cattivo), principi di vita e morte: «C’è molta mitologia in questi personaggi, ed è quello che li rende affascinanti. Thanos è una forza inarrestabile dell’universo, in un certo senso rappresenta la morte che sta arrivando per gli Avengers. I buoni invece sono eroi complessi, tutti abbiamo oscurità e luce dentro di noi, quindi avere la possibilità di esplorare ogni personaggio in questo modo è una cosa preziosa».
In una società dove le esperienze sono sempre più individuali, solitarie e personalizzate, Avengers risponde ancora a un codice di rito collettivo e tribale: «L’aspetto più importante di questa esperienza sta nel fatto che è raro lavorare su contenuti che hanno un impatto culturale globale, sai che raggiungerai persone di tutto il mondo, vediamo davvero come questi film influenzano le persone e quanta passione e energia riversano in esse. Quando vai a vedere un film Marvel nel weekend di apertura, è come se andassi a un concerto rock. C’è un’energia e un entusiasmo che non hai rimanendo seduto a casa. C’è un senso di comunità».