https://www.lettera43.it/it/articoli/politica/2019/05/07/fabio-altitonante-regione-lombardia-arrestato/231816/, 7 maggio 2019
LA GUERRA DELLO STREAMING ANCORA PIÙ FEROCE NELL'ERA DEL CORONAVIRUS - CHIUSE IN CASA, CENTINAIA DI MILIONI DI PERSONE HANNO L'INTRATTENIMENTO ON DEMAND COME UNICO SVAGO: LE STRATEGIE DI APPLE, AMAZON, NETFLIX, DISNEY, CHE IN ITALIA SI È ALLEATA CON TIMVISION, CHE SI PROPONE COME PRINCIPALE AGGREGATORE DI CONTENUTI DIGITALI (SERIE TV, FILM, SPORT, A PARTIRE DAL CALCIO) -
La torta vale una cinquantina di miliardi di euro, la sfida è quella di cercare di prendere la fetta più grossa: il mondo dell' intrattenimento on demand è in rapida crescita e in altrettanto veloce mutazione, perché gli attori su questa piattaforma si giocano un pezzo di futuro. A occupare il nostro tempo libero con lo streaming ha cominciato Netflix, ma le nuove opportunità di investimento e di guadagno hanno mosso gli appetiti di colossi diversi: Apple, Amazon, Facebook, Google, Disney.
Con l' eccezione di Disney, il core business di queste multinazionali è concentrato su altri asset (in un certo senso fu così anche per Netflix, nata come attività di noleggio di dvd e videogiochi), ma quando il mercato inizia a essere saturo, è inevitabile guardare altrove e il nuovo eldorado ha il volto dei servizi in streaming.
Del resto come sottolineano diversi analisti «la centralità del video e dei contenuti d' intrattenimento quali motori di sviluppo dell' economia digitale, sia in chiave di infrastrutture attraverso l' aumento del traffico sulla rete (domanda di banda) sia in chiave di contenuti e servizi (video on demand in primis) è destinata a trasformare radicalmente l' industria audiovisiva».
C' è anche un altro grande fattore di comune condivisione che accomuna i giganti dell' high tech: la penetrazione capillare nel tessuto dei clienti. Basta pensare a quante persone posseggono un device Apple; a quanti hanno un account Google o Facebook; a quanti utilizzano i servizi di consegna di Amazon.
La tecnologia poi offre loro un vantaggio impensabile rispetto al passato: se la tv tradizionale aveva bisogno di infrastrutture materiali per trasmettere i suoi contenuti, oggi lo streaming viaggia attraverso la rete «immateriale» di internet consentendo di arrivare ovunque (al netto del problema - forte in Italia - della banda larga e ultralarga che affligge molti utenti). La sfida dunque è intercettare i gusti di un cliente iper connesso e iper tecnologico che costruisce il suo personale palinsesto digitale con i contenuti, i modi e i tempi che desidera.
Apple ha messo sul tavolo 6 miliardi di dollari per entrare nella partita, che sembrano tanti ma sono meno della metà di quelli che spende Netflix. Per due stagioni di The morning show , il titolo di punta di Apple Tv+ con protagoniste Jennifer Aniston e Reese Witherspoon, l' azienda di Cupertino ha pagato 250 milioni di dollari ovvero 12 milioni per ogni ora prodotta, una cifra da kolossal.
Ma Amazon non è da meno quanto a spesa e capacità di penetrazione (tra l' altro molti dei 150 milioni di clienti non sanno che con il servizio di spedizione prioritaria di Prime sono automaticamente abbonati a Prime Video, il servizio di video in streaming). Il progetto più ambizioso (ora però le riprese sono state fermate causa virus) è la serie che la società di Jeff Bezos sta producendo sul Signore degli Anelli , il cui costo parte - senza un minuto di riprese - da 250 milioni di dollari, ovvero il prezzo pagato solo per avere i diritti dei libri di Tolkien. Il punto di riferimento - per avere un' idea - rimane Game of Thrones , con gli ultimi episodi che sono costati 15 milioni di dollari a puntata.
Per chi, come loro, non ha il proprio core business solo nell' intrattenimento, l' obiettivo è (anche) quello di plasmare le abitudini del pubblico e proporsi come aggregatore di contenuti rendendo più semplice la vita del consumatore compulsivo di serie tv, film e sport in streaming costretto a districarsi con la moltiplicazione di abbonamenti, interfacce, applicazioni e password.
In Italia su questa strada si muove TimVision, la tv di Tim, che si propone come principale aggregatore di contenuti digitali (serie tv, film, sport, a partire dal calcio) grazie agli accordi con le più importanti major e alle partnership con i player del settore. L' ultimo accordo in ordine di tempo è stato quello siglato con Disney+ per la sua distribuzione esclusiva in Italia in abbinamento alle offerte di banda larga. Il nuovo servizio di streaming di Disney offre - oltre a produzioni originali - una library notevole: non solo i classici Disney, ma anche l' animazione Pixar, i supereroi Marvel e la galassia di Star Wars. Gli spettatori-clienti oggi si conquistano anche così.