Il Messaggero, 7 maggio 2019
Il vespone
ARENZANO Sei Vespino o Vespone? Vai con la fidanzatina aggrappata alle spalle o viaggi comodo, pronto ad affrontare anche le strade fuori dal perimetro urbano? Vespino e Vespone. Nel lessico di chi vive in Vespa questi due nomi indicano riferimenti precisi. Scocca piccola per motori fino a 125 centimetri cubici, scocca grande per motori oltre i 150 centimetri cubici. Uno spartiacque, dunque, che dal 1955 contraddistingue i modelli di Vespa. Già, il 1955, l’anno di nascita del Vespone che di successo in successo è arrivato fino a qui, ad Arenzano in Liguria per mettere in mostra l’ultima versione, l’hpe 300 Gts, quella che monta il motore più potente mai montato su una Vespa.
E appena guardi questo gioiello della tecnica dal cassetto dei ricordi ecco spuntare la carrellata di Vesponi leggendari, vere pietre miliari del marchio Piaggio. E cominciamo proprio dal 1955 quando Vespa, nata sei anni prima, si trasforma con l’arrivo sul mercato della Vespa Gs (Gran Sport). Fu la prima rivoluzione: Vespa, nata veicolo tranquillo per la mobilità facile, si scoprì sportiva, e in effetti la GS nasceva dalle esperienze del Reparto Corse Piaggio che con la Sei Giorni aveva dominato le gare di regolarità. Quel Gs posizionato accanto a Vespa faceva sognare. Dopo il colpo secco sulla leva di avviamento bisognava dare subito un colpo di acceleratore per far capire subito, a quanti erano intorno, che quella non era una semplice Vespa. Per completare l’opera, poi, bisognava partire e tirare un po’ di più la prima: l’apoteosi era servita. La Gs era la prima Vespa 150cc, la prima a superare i 100 km/h, la prima con ruote da 10 pollici. Anche il design cambiava nettamente, con una carrozzeria decisamente più aerodinamica: era il primo vero Vespone.
SUCCESSO IMMEDIATOIl successo fu immediato, in Piaggio ancora oggi lo definiscono strepitoso. Erano gli anni della ripresa economica. Il Vespone divento subito un segno di distinzione. I più giovani lo usavano anche come panchina per ascoltare dai jukebox i primi i miti del Rock n’ Roll. Insomma il Vespone era una sorte di distintivo della prima gioventù ribelle. Non a caso dal museo Piaggio di Pontedera ricordano che Vespa Gs incarnò i sogni di una generazione che intravedeva il boom economico per diventare e lo è ancora oggi uno degli scooter più ricercati, secondo molti appassionati il più bello mai esistito. Ma si voleva ancora di più. Le modifiche impazzavano nelle officine e allora Piaggio accontentò tutti con la Gs 160. Era il 1962, fu la naturale evoluzione ormai volta all’aumento delle prestazioni, con la potenza che cresceva a 8,2 cv. Bastava? No. E, infatti, dopo tre anni, nel 1965 ecco la Vespa 180 Ss (Super Sport). Un bolide per quei tempi, un Vespone che faceva letteralmente sgranare gli occhi agli appassionati. La Ss segna un nuovo traguardo nell’incremento della cilindrata e con 10 cavalli di potenza. Era il Vespone che sfondò il muro dei cento chilometri all’ora, arrivava a 105 per la precisione. Gli stilisti di Piaggio fecero un lavoro straordinario: lo scudo anteriore diventò più aerodinamico. Tre anni dopo, nel 1968, compare un’altra sigla fondamentale nella evoluzione del Vespone.
VERSIONE RALLYLa Vespa 180 Rally, poi diventata 200 nel 1972, introdusse il concetto di viaggio in Vespa. E infatti a Pontedera indicano la Rally come la Vespa nata per accompagnare una nuova generazione di ragazze e ragazzi che, zaino in spalla, si lancia alla scoperta del mondo. Con la Rally Vespa arriva su tutta la produzione il sistema di ammissione a distribuzione rotante. Inedito il motore, nuovo e più potente il faro anteriore, Vespa Rally è pronta a viaggiare ovunque. E dopo la Rally ecco un’altra sigla fondamentale nella storia del Vespone, Px. Nel 1978, infatti, nasce Vespa Px che con oltre due milioni di veicoli prodotti, è un simbolo. La Px, ricordano a Pontedera, ha scritto pagine di vera storia. Basti ricordare i 254.000 chilometri percorsi da Giorgio Bettinelli, viaggiatore e scrittore italiano, che in quattro raid ha attraversato tutto il mondo, in sella alla sua Px di serie. E che emozione rileggere che nel 1980 due Vespa Px 200 giunsero al traguardo della Paris-Dakar. Di successo in successo eccoci al 2003 quando il mito del Vespone si rinnova completamente con la nascita di Vespa Gt 200, motore 4 tempi (è una vera rivoluzione), doppio freno a disco, realizzata come sempre interamente in acciaio. È la Vespa del nuovo millennio. A partire da quel modello, infatti, si svilupperà poi una fortunatissima famiglia che, modello dopo modello arriva alla Gts 300 hpe, l’ultimo Vespone.