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 2019  maggio 07 Martedì calendario

Il dizionario del neoitaliano

Esattamente trent’anni fa usciva, per la Zanichelli, Il neoitaliano, un dizionario dello scrittore Sebastiano Vassalli sulle parole degli anni Ottanta. Molte di quelle parole sono rimaste nel vocabolario, ma in buona parte si trattava di termini già esistenti che in quel decennio sono stati rilanciati in nuove accezioni e in nuovi usi. Qualche esempio in ordine alfabetico: «Abolizionista», «Abusivista», «A rischio», «Bionico», «Bocconiano», «Brodo primordiale», «Cacciatore di teste», «Cordata», «Cuccare», «Decisionista», «Denatalità», «Edonismo», «Efficientismo», «Equità», «Esondare», «Esubero» eccetera, fino a «Minimalismo», «Nazional-popolare», «Paninaro», «Rampante», «Separati in casa», «Sua Emittenza», «Taroccare», «Vu’ cumprà». Colpiscono i pochissimi forestierismi: «Jeanseria», «Liftato», «Lobbismo», «Sponsor», «Spot»… Colpiscono le parole eterne che tornano di moda ogni decennio: «Condono», «Degrado», «Emergenza», «Dietrologia», «Tangentocrazia», «Vaff…» (ben prima di Grillo!). Vassalli commenta le voci con ironico distacco. A proposito della «Leggerezza», alludendo al fortunato romanzo di Kundera: «Una grande, insostenibile leggerezza gravò come una cappa di piombo su di noi, per un decennio…». È un libro di storia, oltre che un libro di storia del lessico, quello di Vassalli. Ed è un peccato che di decennio in decennio non si sia rinnovato l’uso di commissionare a uno scrittore la compilazione di un dizionario del «neoitaliano», dando la possibilità ai posteri di leggere i decenni andati (cioè i nostri) con plastica evidenza. Perché non sempre quel che appare futile è destinato a scomparire: a volte, purtroppo, rimane immeritatamente nella memoria e nell’uso. Siamo nel 2019, è tardi, ma qualcuno – dopo il ventennio del «Ce l’ho duro», del «Mi consenta» e della «Flessibilità» ad ogni costo – dovrebbe affidare in extremis a uno scrittore una selezione delle parole più usate nel truce e cialtrone decennio che ci lasciamo alle spalle. Qualche esempio? «Fake news» e «Selfie», «Rottamato» e «Virale», «Spread» e «Smart», «Bitcoin» e «Var», «Gender» e «Me too», «Resiliente» ed «Esodato», «Porcellum» e «Pacchia», «Brexit» e «Petaloso», «Contratto» e «Cambiamento» (vedi alla voce: «Governo del C.»), senza dimenticare tormentoni tipo: «Come italiano e come padre». Non basterà, purtroppo, invocare il «Diritto all’oblio» (voce irrinunciabile): certe «baggianate» (vocabolo attestato già nel 1765) rimarranno nonostante tutto.