Corriere della Sera, 6 maggio 2019
La tenente Penny alla Difesa di Londra
Penny è una di loro. Perché quando è apparsa l’altro giorno, marziale e leggiadra nel suo cappotto blu, circondata dai più alti gradi della Marina, la nuova ministra della Difesa britannica, Penelope «Penny» Mordaunt, si era appuntata sul bavero una decorazione particolare: una spilla con due delfini che non è un’onorificenza militare, ma un riconoscimento assegnato dai sommergibilisti ai commilitoni che superano il rito di iniziazione, cioè tenere la spilla fra i denti mentre tracannano un bicchiere di rum. Cosa che Penny ha fatto.
Lei, prima donna alla guida delle forze armate di Sua Maestà, ha un pedigree militare di ferro. Suo padre era un paracadutista, che l’ha chiamata Penelope non dalla sposa di Odisseo, ma in onore di uno storico incrociatore. Penny è sottotenente della riserva della Marina e nel suo ufficio precedente, al ministero dello Sviluppo internazionale, aveva appeso al muro un ritratto dell’Ammiraglio Nelson, sua fonte di ispirazione: un quadro che ora probabilmente ha trovato posto alla parete del ministero della Difesa.
Ma al curriculum militare si affiancano esibizioni pop e un umorismo da caserma. La Mordaunt era diventata celebre per aver partecipato a Splash!, un reality show televisivo in cui si era tuffata dal trampolino fasciata in un costume rosso. Ma ancor di più perché aveva tenuto in Parlamento un discorso sull’importanza del pollame, fatto al solo scopo di tener fede a una scommessa con i suoi commilitoni marinai: e cioè infarcire l’allocuzione di doppi sensi su cocks e laid (che in inglese significano galli e uova deposte, ma anche cose ben più scurrili).
Non è una femminuccia, verrebbe da dire. E non si è mai fatta inibire dagli ambienti maschili e maschilisti. Come ebbe a dire in un altro discorso in cui evocava il proprio periodo di addestramento, «la dimostrazione pratica su come aver cura di pene e testicoli sul campo di battaglia non aveva considerato che alcune di noi presenti erano fornite dell’equipaggiamento sbagliato».
Alla militanza nel partito conservatore ha sempre unito le battaglie femministe: si è impegnata per superare il divieto all’aborto che ancora sussiste in Irlanda del Nord e si è opposta al bando deciso dall’amministrazione Trump contro le organizzazioni che promuovono la pianificazione familiare nei Paesi in via di Sviluppo. Non a caso, pur traslocando alla Difesa, Penny ci ha tenuto a conservare la competenza nel governo su donne ed eguaglianza.
Non per questo la Mordaunt non è una donna di destra: anzi, nel partito e nell’esecutivo rappresenta l’ala euroscettica, quella che vuole una Brexit pura e dura. Ma proprio questa collocazione potrebbe proiettarla alla guida del Paese.
I conservatori si stanno infatti appena riavendo dalla batosta subita alle elezioni locali della scorsa settimana: ma solo per andare incontro a un’altra disfatta al voto europeo fra tre settimane. Il motivo è che il loro elettorato tradizionale, fatto di sostenitori della Brexit, si è sentito tradito dai tentennamenti di Theresa May, che in tre anni di estenuante negoziato non è ancora riuscita a portare la Gran Bretagna fuori dalla Ue.
Dunque l’opinione comune è che il prossimo leader dovrà essere un Brexiteer convinto, capace di tagliare con decisione il nodo gordiano. Il favorito dai pronostici è Boris Johnson: ma l’ex ministro degli Esteri è un personaggio controverso, guardato con disdegno dal gruppo parlamentare conservatore. E allora la scelta potrebbe cadere su qualcuno di simile ideologicamente, ma con maggiore appeal: e se donna, tanto meglio.
Un identikit che converge sul profilo di Penny Mordaunt. Che ora al ministero della Difesa ha trovato un trampolino di lancio consono alle sue ambizioni. E chissà che fra qualche mese quel ritratto di Nelson non traslochi a Downing Street.