La Stampa, 3 maggio 2019
Mirror, lo specchio interattivo
Molto presto più nessuno andrà in palestra. Negli Stati Uniti, pronto a invadere il mondo, è nato un nuovo dispositivo che consentirà a tutti di fare yoga o ginnastica stando a casa propria. Ora c’è il Mirror: costa 1495 dollari, si applica al muro con quattro tasselli e cambierà la vita di molte persone. Ecco come funziona. Al mattino ti alzi, e invece di farlo all’alba perché devi arrivare in palestra nel traffico e trovare pure un parcheggio, lo fai con tutta calma. Ti metti la prima canotta che trovi e vai davanti al Mirror. Un touch o un comando vocale ed ecco che sullo specchio compare il tuo personal trainer: anche lui ti vede, ti può parlare e ti guida nella seduta di fitness per il tempo che decidi. La musica la scegli tu. Puoi persino stare virtualmente con altre persone che commentano quello che fai .Quando hai finito, spegni e vai a fare la doccia nel tuo bagno.
Il «Daily Telegraph» ha definito Mirror il Nirvana del fitness, il paradiso di chi vuole stare in forma senza gli inconvenienti delle palestre: l’odore di sudore, la musica a palla, la doccia in comune, a volte persino le molestie. Certo verranno meno le nuove conoscenze e l’esibizione dell’ultimo modello di leggins, ma i vantaggi sembrano molti. E mentre il «Telegraph» celebrava con enfasi la nuova era del Mirror, il «Guardian» pubblicava un articolo su come le nuove tecnologie stanno rendendo la nostra vita sempre più miserabile. Tendiamo a fare le cose da soli, a stare in casa, a non uscire se proprio non è necessario. Sembra quasi che un avatar viva la nostra vita e che noi lo osserviamo mentre fa ginnastica sul Mirror, ordina la pizza sullo smartphone, legge le notizie sul computer, ordina libri e oggetti su Amazon, risponde al gruppo di Instagram che ha appena postato una nuova foto, ignorando sempre di più che fuori dalla porta esiste un mondo reale fatto di persone reali.
Oliver Burkeman, sul «Guardian», ha scritto un interessante articolo su come persino l’incessante arrivo di notizie sui nostri smartphone stia rappresentando un serio pericolo per la comprensione della realtà e per la stessa democrazia. Le notizie una volta erano l’annuncio di qualcosa che era avvenuto e che era più interessante e significativo della nostra esistenza quotidiana. Oggi il loro fluire continuo e incontrollato, spesso privo delle verifiche e delle gerarchie di importanza garantite dal buon giornalismo, ha saturato le nostre esistenze: per vivere, dovremmo riuscire a liberarci dal vortice delle notizie.
Non è detto che ci riusciremo. La palestra nello specchio è solo l’ultimo anello di soluzioni tecnologiche che ci sembrano meravigliose, ma che secondo molti studiosi, purtroppo inascoltati, ci renderanno sempre più soli, più manipolabili e vulnerabili.