la Repubblica, 4 maggio 2019
Antonella Clerici ha 40 di piede
Orgogliosamente pop, top giallo e giacca fucsia, le sneaker che sono un arcobaleno di colori. “Le ho comprate online, sono numero 39. Io porto il 40 ma erano così belle che non ho resistito”. Il ciclone Antonella Clerici conquista il Festival della Tv e dei nuovi media di Dogliani. Pubblico in delirio, le signore in fila per farsi il selfie, l’editore Urbano Cairo che le urla: “Quando vieni a La7?”, la conduttrice si racconta nell’incontro con Alessandra Comazzi e si leva qualche sassolino dalle scarpe: “Il Sanremo del 2010? Sì, è stato un successo ma so che molti cantanti non sono voluti venire proprio perché lo presentavo io, perché ero troppo pop ‘sapevo troppo di sugo’”. Qualcuno si sarà pentito visti gli ascolti, certo quell’edizione passò alla storia della tv perché i professori d’orchestra strapparono gli spartiti. “Fu bellissimo, io ci sguazzo in quelle cose lì, mi piace molto l’anello che non tiene perché mi piace la diretta. La diretta è la vita che passa in quel momento. Con la protesta dell’orchestra sarei andata avanti per ore. Sanremo non mi ha fatto paura, ho pensato a mia madre – che ho perso da giovane – lei che mi diceva: fai come se fosse La prova del cuoco”.
Laurea in Giurisprudenza, giornalista sportiva, poi conduttrice da La prova del cuoco al Treno dei desideri, da Ti lascio una canzone a Portobello. “Scelgo sempre con la pancia, d’istinto – racconta Clerici – ma non sono ipocrita, oggi si fa presto a dire che una trasmissione è un successo, ma Portobello non lo è stato. Quando mi sono trovata a farlo ho capito che era superato. Tutti i programmi contenevano già Portobello”. Della sua lunga carriera è soddisfatta, ma ha tenuto sempre a mente l’insegnamento di Pippo Baudo. “Pippo mi disse: Antonella, inizia facile. Non complicare, non dire troppe cose. L’ho fatto anche all’Arena di Verona, ho detto: Scatenate l’inferno”. Primadonna, ma sempre con ironia, confessa che non ama condurre in coppia “perché ho il mio ritmo, il mio sentimento. Sono sempre me stessa, nel bene e nel male”. Poi fa ridere tutti “sono solo leggermente più magra ‘da viva’ (non dice ‘dal vivo’, ndr), io non so perché, ma la tv mi ingrassa”. Lo ripete con semplicità, “io sono sempre più avanti. Adesso, per esempio, ho in mente un programma di cucina trasmesso dal mio bosco, dove si cucina, si chiacchiera, si va nell’orto. Io sono orgogliosamente provinciale, so cosa vuol dire nascere in un piccolo centro, conquistare il mondo e poi tornare indietro. Non sono un’imprenditrice, ma televisivamente mi piacerebbe fare qualcosa da casa”.
Ha condotto per diciotto anni La prova del cuoco, ma la cucina era nel destino. “Quando ero a Mediaset dissi a Giorgio Gori: facciamo un programma di cucina. Mi rispose: Non funzionerà mai. Per la legge del contrappasso ora ha la cognata (Benedetta Parodi, ndr) che impazza. Se l’avessi fatto a Mediaset ora avrei comprato mezza Roma”. Spiega ridendo che è stata l’unica ad aver restituito i soldi quando lavorava a Mediaset, perché decise di lasciare. “Veramente lo fece anche Baudo, lui restituì un palazzo. Poi Marco Bassetti mi propose il format della Prova del cuoco, io sono molto legata alla Rai – spiega – per me la tv è la Rai. Vorrei smettere un attimo prima di stufare le persone e me stessa”. Oggi che vive in Piemonte col compagno Vittorio Garrone, in un casale che è anche azienda agricola, in mezzo al bosco, ha l’aria felice. “Ho una passione quasi sessuale per il cibo – confessa – per me quelli che non amano il cibo fanno male anche tutto il resto. Ho costruito tutta la mia carriera sulle imperfezioni, non mi piace la perfezione. Il rapporto col pubblico è vero, diretto. Sono andata in onda con le coliche, con le corna, e la gente mi chiedeva: Antonella, che hai? Tutti i grandi conduttori devono passare per un programma quotidiano”. Non ama i social, spiega che con Elisa Isoardi non c’è nessun attrito, “anzi la sprono”. Della nuova generazione di conduttori le piace molto Alessandro Cattelan “ma deve sporcarsi un po’ di sugo, perchè è un po’ troppo fighetto”. Lei, orgogliosamente popolare, è felice quando la fermano per strada “perché la notorietà è bella. Non ha senso mettersi la parrucca e gli occhiali neri. La mia amica Laura Pausini mi dice che per andare a fare shopping si mette la parrucca e non la riconoscono, finché non parla. A me non dà fastidio se la gente mi ferma, ma mia figlia Maelle protesta. ’Fai come Laura’, mi dice”. A 56 anni ha l’aria di una donna appagata: “Io sono una persona normale che fa un lavoro eccezionale”, dice salutando, mentre il pubblico corre ad abbracciarla.