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 2019  maggio 04 Sabato calendario

Periscopio

Neppure il collirio lenisce la nausea di uno sguardo. Dino Basili. Uffa news.Chi più ne ha più ne metta via. Marcello Marchesi, Guida ai grandi aforisti. Odoya, 2018.
Fateci caso: a livello centrale e locale si è formata una nuova classe politica. Ad immagine e somiglianza di quella vecchia. Emme. Libero.
Sui social tutti cercano amore e like, se avete uno come me che cerca rogne dovreste metterlo in una teca: io adoro essere mandato a quel paese. Conferenza stampa di Antonio Ricci, guru di Striscia la notizia.
A Kennedy ho fatto una bellissima foto. Era in via Condotti con Nureyev, appena scappato dalla Russia. Rino Barillari, paparazzo (Massimo M. Veronese). Il Giornale.
Il punto è che la Resistenza viene considerata una «cosa di sinistra». Non è affatto andata così. Tra i partigiani c’erano molti comunisti, ma c’erano giovani di ogni fede politica: cattolici, monarchici, liberali; e moltissimi che volevano semplicemente evitare la leva di Salò. Aldo Cazzullo. Corsera.
Io lamento l’abuso della parola fascismo nell’arco degli ultimi settant’anni. Ma da storico vedo una spiegazione: la nostra è una democrazia ipocrita che ogni volta che incontra difficoltà, invece di riconoscere i propri errori, va a cercare le responsabilità altrove. Ma il pericolo reale non sono i fascisti, veri o presunti, piuttosto i democratici sprovvisti di ideale democratico.Emilio Gentile, più autorevole studioso del regime di Mussolini (Simonetta Fiori). la Repubblica.
Dopo lo stupro di Viterbo, secondo Luigi Di Maio i violentatori, peraltro ancora presunti, devono marcire in galera. Giorgia Meloni ha fatto un passo avanti: castrazione chimica. Matteo Salvini ha messo insieme le due proposte: sia galera, sia castrazione chimica. Chi poteva fare meglio? Ovvio, il leader di Casa Pound, Simone Di Stefano: castrazione (non chimica, proprio taglio secco) e lavori forzati. Per capire l’aria, non è necessario che dicano garrota. Mattia Feltri. La Stampa.
L’anno scorso Ciriaco De Mita, 91 anni, già segretario nazionale della Dc e oggi sindaco di Nusco (Irpinia), aveva avuto un malore. Lo davano per morto. Fu portato in ambulanza ad Avellino. La gente piangeva. Davanti ai medici in apprensione disse: «Ricoverate loro, non vedete come si sono spaventati?». Renato Farina. Libero.
I sovran-populisti sono accusati di alimentare la paura? Da quando in qua la paura è una cosa di destra, anticamera del fascismo? Deve vergognarsi chi teme di diventare più povero? Chi patisce l’insicurezza di un quartiere abbandonato dallo Stato? Federico Rampini, La notte della sinistra. Mondadori, 2019.
Si è visto comparire nel 2005 un nuovo arrivato nella lotta politica: «L’antifascista antisemita», come lo erano i profanatori di un cimitero ebraico di Sarre-Union che promettevano di combattere il nazismo… fino all’ultimo ebreo. Pascal Bruckner, scrittore. Le Figaro.
Renzi è un intrattenitore politico: segue il suo copione personale e basta. Salvini è un oratore politico: stabilisce con la folla un rapporto emotivo e sintonico. Oggigiorno, con un Pd votato al suicidio totale e i 5 Stelle condannati allo sprofondo, la Lega è il partito con le maggiori potenzialità di sviluppo. Salvini ha l’opportunità di creare un contenitore completamente nuovo ma è ancora alla prova del fuoco. Ernesto Galli della Loggia (Annalisa Chirico). Il Foglio.
In passato, la senatrice pd, Monica Cirinnà, era solo la moglie del senatore pd, Esterino Montino. Oggi è invece il senatore, Esterino Montino, a caratterizzarsi come marito della senatrice, Monica Cirinnà. Le gerarchie sono ribaltate, innalzando Monica a portabandiera di un sodalizio familiare largo di soddisfazioni per entrambi. Attualmente, il marito, Montino, è sindaco di Fiumicino, località marittima, alle porte di Roma, dopo essere stato in Senato per due legislature (2001-2008). Il posto in Senato è ora occupato dalla moglie Cirinnà, al secondo mandato. A Palazzo Madama, dov’è dal 2013, Monica è diventata una celebrità nazionale in tema di gay, bisex, transgender e matrimoni alternativi. Giancarlo Perna, saggista politico. LaVerità.
Nell’entourage di Berlusconi si respira aria pesante: c’è chi teme addirittura che B., per la prima volta, non risulti il primo dei non eletti, a favore di ras e capi bastone locali tipo Saverio Romano in Sicilia o Aldo Patriciello in Molise o Fulvio Martusciello in Campania o altri molto più clientelismi di lui (che ha sempre curato un solo orticello: il suo). Marco Travaglio. Il Fatto quotidiano.
Gli invidiosi davano per spacciato Giorgio Armani il giorno in cui morì Sergio Galeotti, il socio che dirigeva la parte commerciale della casa di moda. Ma Armani è come Charlie Chaplin: tanto bravo da non aver bisogno della spalla. Negli Stati Uniti, dove Time lo ha immortalato con una copertina che celebrava il «Giorgio’s gorgeous style», lo splendido stile di Giorgio, ha battuto in popolarità Gianni Agnelli, Luciano Pavarotti e Sophia Loren. Idem nel mondo. L’unico italiano che ancora gli tiene testa, nell’hit parade della fama, è Enzo Ferrari. Vittorio Feltri e Stefano Lorenzetto, Buoni e cattivi. Marsilio, 2014.
Eigil, il proprietario dell’officina dove, per sei anni, feci il saldatore, in un momento in cui nessuno avrebbe dato fiducia a un giovane senza arte né parte, mi accolse. Mi insegnò un mestiere. Mi permise anche di studiare all’università e alla sera di frequentare la biblioteca. Nell’officina eravamo una decina. E lui sempre assieme a noi. Politicamente era un conservatore ma aveva anche fatto la Resistenza. Eigil sapeva cosa fosse il rispetto per gli altri. A un certo punto gli dissi che volevo conoscere altre cose e che mi si era presentata l’occasione di imbarcarmi su una nave verso l’Oriente. Mi rispose, se vuoi partire fallo, qui c’è sempre la porta aperta. Eugenio Barba, regista teatrale (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Cola-Mussolini s’era affidato a dei talenti: in agricoltura Serpieri e inoltre a Beneduce, il suocero di Cuccia, che aveva rifatto il sistema finanziario e industriale. All’Istat c’era Gini. Insomma, il meglio era rimasto. Anche la Dc, finché usò gli apparati sortiti dal ventennio, funzionò meglio. L’eutanasia dello stato e l’impoverirsi delle menti e del carattere in Italia coincidono anagraficamente con la fine degli anni 70 dell’ultima generazione nata dopo la Prima guerra mondiale. Geminello Alvi, Ai padri perdóno. Mondadori, 2003.
«Che mestiere fa tuo figlio?». «Danza classica». «Anche il mio è gay». Coluche, Pensèes et anecdotes. Le Livre de Poche, 1995.
La verità è il più opinabile dei dogmi. Roberto Gervaso. Il Messaggero.