Claudio Del Frate per corriere.it, 3 maggio 2019
SEMPRE CARO MI FU QUESTO ERMO GOL! RECANATI? LEOPARDI E LEO…MESSI – IL COMUNE MARCHIGIANO MANDA ALLA 'PULCE' IL CERTIFICATO ELETTORALE – LEO HA, INFATTI, LA DOPPIA CITTADINANZA ITALO-ARGENTINA E RISULTA ISCRITTO ALL’ANAGRAFE DEL MUNICIPIO. MA QUALE PERCORSO HA CONDOTTO MESSI DALL’ARGENTINA - VIA BARCELLONA - FINO ALLE COLLINE CHE GUARDANO L’ADRIATICO? TUTTO PARTE DAL 1866 E DAL 'TRISAVOLO' ANGELO MESSI… -
Chi sono i cittadini illustri di Recanati? Giacomo Leopardi e Lionel Messi. Strano ma vero, si sarebbe letto nella celebre rubrica della «Settimana Enigmistica». Ma se il legame tra l’immortale poeta dell’Infinito e la cittadina marchigiana è noto in tutto il mondo, quello tra l’inarrivabile fuoriclasse del Barcellona e Recanati lo è assai meno.
Eppure Messi risulta iscritto all’anagrafe del municipio leopardiano, registro dei residenti all’estero (Aire). Al punto che gli impiegati in questi giorni, come prevede la legge, hanno dovuto recapitargli a Barcellona il certificato elettorale che consentirebbe al calciatore di votare tanto per le Europee quanto per le amministrative, entrambe in calendario il 26 maggio. Il dettaglio, tra l’altro, fa del calciatore un cittadino italiano a tutti gli effetti.
Il trisavolo Angelo Ma quale percorso ha condotto Leo Messi dall’Argentina - via Barcellona - fino alle colline che guardano l’Adriatico? Il cognome del calciatore tradisce le chiari origini italiane ed è accertato che Angelo, classe 1866, trisavolo del calciatore, partì proprio da Recanati verso Buenos Aires con le grandi ondate migratorie dell’800: leggenda vuole che la nave, prima di toccare terra nell’altro capo del mondo, avesse fatto uno scalo proprio a Barcellona. A Recanati ancora oggi famiglie che di cognome fanno Messi e addirittura nel 2013 l’allora presidente della Regione Gian Mario Spacca pensò di ingaggiare l’illustre «oriundo» come testimonial del turismo locale. La scelta cadde poi sull’attore Dustin Hoffmann, assai meno marchigiano.
Italiano e argentino In un’intervista rilasciata alcuni anni fa a «Sette», l’inserto del Corriere della Sera, Messi diceva di avere vaghe informazioni sulle sue origini italiane, non era mai stato a Recanati e ignorava chi fossero Leopardi e il suo «ermo colle». Insomma, non proprio un richiamo del sangue. La presenza di quel cittadino illustre nei registri dell’anagrafe si deve dunque a ragioni assai più pragmatiche: riannodando i fili dell’albero geneaologico il Barcellona ha potuto tesserare «la Pulce» con lo status di comunitario; Messi in questo modo ha infatti la doppia cittadinanza, argentina e italiana. Dettaglio che però ha obbligato il municipio a tener fede agli obblighi di legge, informando Lionel del suo diritto-dovere di elettore recanatese.
I 2.788 argentini di Recanati La ricostruzione è confermata dal sindaco di Recanati Francesco Fiordomo: «Venne nei nostri uffici il papà di Leo - ricorda - facendo ricerche sui suoi antenati e chiedendo l’iscrizione all’Aire. Era il 2010: la ragione è una conseguenza della famosa sentenza Bosman che ha equiparato gli sportivi agli altri lavoratori della Ue. In questo modo il club potè tesserare Messi come comunitario». L’anagrafe degli italiani all’estero è del resto una «porta d’ingresso» in Europa per molti ex migranti. Al solo comune di Recanati risultano residenti ben 2.788 italo-argentini.
La siepe e la barriera Il campione ha 32 anni, tempo per riscoprire i suoi legami con le Marche ne avrà. Ma a ben guardare, anche la punizione-capolavoro mandata a segno pochi giorni fa nella semifinale di Champions contro il Liverpool non è forse una metafora dell’uomo che vuole proiettarsi verso l’infinito di Leopardi? Che differenza passa, tutto sommato, tra la barriera degli avversari e la siepe della poesia?