la Repubblica, 1 maggio 2019
La danza selvaggia di Angela Fontana
Angela Fontana, attrice, è nata a Maddaloni (Caserta).
È una giovane muta in “Lucania” di Gigi Roccati La carriera dopo” Indivisibili” con la gemella Marianna BARI Angela è appena tornata dal Giappone, dove ha accompagnato la gemella Marianna alla presentazione di Capri, Revolution di Mario Martone. «Tokyo è sempre stata una delle mie mete più ambite e ne ho approfittato. Il 24 aprile è stato il nostro compleanno, eravamo in volo, atterrate abbiamo festeggiato con scorpacciata di sushi. Lo ricorderò per sempre, questo compleanno». A 22 anni le sorelle Fontana sono un pezzo di presente del cinema italiano. Tre anni fa l’esordio folgorante, le gemelle siamesi di Indivisibili, ha aperto la strada alle carriere parallele delle ragazze di Casapesenna provincia di Caserta. Al Bif&st, il festival del cinema di Bari, Angela Fontana arriva con il film Lucania di Gigi Roccati, in sala dal 30 maggio, «un racconto di formazione intriso di realismo magico – spiega il regista – storia on the road di un padre contadino che lotta per salvare la sua terra dall’inquinamento e della figlia muta in viaggio verso l’emancipazione». Spiega l’attrice: «Sono entrata in totale comunione con le danzatrici di Taranta, mi alzavo ogni mattina all’alba per provare questo ballo selvaggio. La Lucania profonda, il Monte Pollino mi sono rimasti dentro, c’è qualcosa di magico che nelle città non troviamo più, un modo di vivere autentico. Ho avuto il privilegio di lavorare con Antonio Infantino (leggendario musicista scomparso a inizio 2018, ndr) che mi ha dato consigli preziosi». Lucania è anche una storia di emancipazione, «la mia Lucia scopre il suo essere donna, la sua libertà. Vive in un ambiente rurale, con un padre tradizionale. Vengo da un paesino, conosco quelle dinamiche anche se i miei genitori sono sempre stati aperti. Venire da queste realtà ti dà valori sani e una visione pragmatica del mondo». Gli studi al Conservatorio si sono rivelati utili, «per interpretare una ragazza muta ho creato una mia sonorità, una partitura. Come nel solfeggio, ho recitato i silenzi». È quasi irriconoscibile rispetto alla giovane dipendente dai social di Likemeback, uscito qualche settimana fa: «Li ho girati a un mese di distanza. Per quel film ho fatto un gran lavoro di ricerca sui ragazzi che vivono sui social. Non li giudico, anche se non credo sia necessario esporre costantemente il proprio corpo per essere apprezzati». All’orizzonte nessun progetto con la sorella Marianna, «in questa fase vogliamo percorsi diversi proprio per capire quanto ognuna sia in grado di fare questo lavoro. Ci aiutiamo tanto anche se ci vediamo meno, abbiamo un’affinità da amiche e colleghe, oltre che sorelle». Nell’album di istantanee cinematografiche ci sono: «Indivisibili, noi due diciottenni che ci tuffiamo in acqua nel primo giorno di set. Faccio il provino per caso e Marco Tullio Giordana mi prende per Due soldati. Likemeback: mi chiama Leonardo Guerra Seragnoli appena tornata da Londra, dove ho studiato inglese e lavorato come cameriera. Lucania, la telefonata di Gigi arrivata nel giorno della candidatura ai David per Indivisibili». Quando non gira, «frequento il Conservatorio, studio filosofia all’università. Con un gruppo di colleghe abbiamo fondato il collettivo Metro G, per sostenere artisti giovani». Il filosofo preferito? «Schopenhauer: la vita è un pendolo che oscilla tra dolore e noia, passando attraverso la fugace illusione del piacere».