ItaliaOggi, 1 maggio 2019
Periscopio
Gli impantanati non riescono a fare tana. Uffa News. Dino Basili.I netturbini a Roma si sono estinti. Stefano Massini. la Repubblica.
Da solo, puoi scrivere un libro, non puoi fare politica. Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia (Candida Morvillo). Corsera.
Gli Stati Uniti hanno chiesto mille volte scusa, e hanno perfino eletto un presidente nero, però il razzismo negli Usa esiste sempre. Emilio Gentile, il più autorevole studioso del regime di Mussolini (Simonetta Fiori). la Repubblica.
Il linguaggio attuale dei politici, dei sindacalisti, degli amministratori di qualsiasi potere, è portatore dell’inganno «buonista»: coordinazione, armonizzazione, contributo di solidarietà, missione di pace, missione di protezione, sono tutti termini che nascondo la realtà velandola in un’unica direzione: quella della morbidezza. Ida Magli, Contro l’Europa. Bompiani, 2001.
Nel 1998, intervistai Ersilio Tonini a Ravenna, di cui era stato arcivescovo, nel suo alloggetto dalle suore che lo accudivano come una teca del Preziosissimo Sangue. Magrissimo, pareva uno scricciolo in balia del primo soffio. Morì invece a quasi 100 anni, parecchio tempo dopo (2013). «Le racconto la mia presentazione di Biagi al papa», disse scegliendo lui come iniziare l’intervista. «Ecco il giornalista Biagi, Santità. Insieme abbiamo combinato tante cose», ho detto. «Speriamo che furono belle», rispose il papa. E Biagi disse: «Abbiamo fatto in tv i 10 comandamenti». «Speriamo che non ne avete dimenticato nessuno», replicò il papa. «Nessuno», assicurò Biagi. «Vi ringrazio a nome di Mosè», concluse il papa». Giancarlo Perna, saggista politico. LaVerità.
Chiunque «aprisse gli occhi» come invita Silvio Berlusconi dal suo poster 6x3, vedrebbe un vecchio che ritenta la sorte a 82 anni suonati, un anziano ghiotto a caccia di applausi con vecchie gag che non divertono più nemmeno lui, un quarto di secolo dopo la sua «discesa in campo». E rischio addirittura di essere eletto al parlamento europeo per rappresentare l’Italia con una condanna definitiva per frode fiscale, otto prescrizioni per reati gravissimi, dalla corruzione al falso in bilancio, mezza dozzina di processi in corso per corruzione di testimoni e induzione di imputati a mentre. Marco Travaglio. Il Fatto quotidiano.
L’«eclissi» è una parola confortevole che cerca di dribblare un deficit di idee forti dell’attuale sinistra. Ci sono invece errori, divisioni, autolesionismi e scandali. Manca completamente nel Pd la presenza, alle spalle di un mondo di emblemi, concetti ed emozioni condivise alle spalle. Hai voglia con i santini di Berlinguer e Moro, nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo passato nella miseria. Il guaio è che negli ultimi anni il vuoto è stato riempito di infinite e spasmodiche chiacchiere, come se si trattasse di decorare le cabine di una nave che stava affondando. Filippo Ceccarelli. la Repubblica.
Il Veneto tende all’Oriente, pirateggia, traffica con le sue imprese nell’Europa Orientale. E cosi va fino alle testarde Puglie, lembo d’Italia che in Montenegro e in Albania ritrova i suoi simili. Che non sia in tutto ciò riconoscibile un germe di futuro: una diversità tra un’Italia persa e l’altra che altrove deve rivivere ad Oriente? Geminello Alvi, Ai padri perdono. Mondadori, 2003.
Nel confronto fra statistiche nazionali non è giusto parlare soltanto di affari e denaro. Esistono altre voci che servono a misurare le qualità di un Paese, e una di queste è la mortalità infantile. Sapevate che in Italia è fra le più basse al mondo e che per trovare in Italia una frequenza di decessi di neonati simile a quella di Francia, Germania o Olanda (Paesi dove lo Stato spende di più per la sanità) bisogna arrivare alle regioni più arretrate del Mezzogiorno? Federico Fubini, Per amor proprio – Perché l’Italia deve smettere di odiare l’Europa (e di vergognarsi di sé stessa). Longanesi, 2018.
Emigrai in Nord Europa perché immaginavo una terra che fosse la più lontana dalle mie origini e al tempo stesso vicina ai miei desideri. Raggiunsi la Svezia in autostop. Pensai di fermarmi. Non avevo permesso di lavoro né di soggiorno. Per un po’ feci lo sguattero. Mi spacciavo per brasiliano. Erano più tollerati degli italiani. Decisi che sarei andato a lavorare nelle miniere di Kiruna in Lapponia. Era il prolungamento di un’avventura. O di una fantasia. Fui però scoperto dalla polizia e mi sbatterono fuori. Mi lasciarono a Narvik. Paradossalmente la cosa mi entusiasmò. Eugenio Barba, regista teatrale (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Vittorio Messori mi raccontava che, quando era un giovane cronista a Stampa Sera, in redazione c’era allora una sola donna, una distinta signora torinese sui cinquant’anni, la quale, quando passava l’Innominabile di redazione, si avvicinava a un collega e, allungando una mano, chiedeva con sabauda cortesia: «Posso favorire?». Michele Brambilla, Sempre meglio che lavorare – Il mestiere del giornalista. Piemme, 2008.
Durante la sua malattia, ho il rimpianto di non aver insistito a sufficienza perché Sciascia venisse a curarsi dalle nostre parti. Preferì farlo a Milano. Fu un uomo di poche parole. Ma aveva anche un insospettabile lato gioioso. La cosa che più di tutte mi colpì fu quando una sera decise di preparare una cena siciliana. Realizzò la pasta con le sarde e una caponata. Si dimostrò straordinario. Giannola Nonino, regina della grappa (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Suo padre gli aveva più volte spiegato la sua tecnica di avvocato. Consisteva nel fingere, di fronte all’avversario, di non avere munizioni, di essere in balia di lui e della clemenza della corte di modo che l’altro, avvertendo di avere la vittoria in tasca, fosse portato ad esaurire di botto i propri argomenti. Solo allora bisognava uscire allo scoperto per smantellare le tesi avversarie: giudici e giurie, in genere, restavano favorevolmente impressionati dalla calma con cui veniva sostenuto l’assalto del nemico e dalla pacatezza con la quale venivano smontate, una a una, le ragioni avverse. Andrea Vitali, La Figlia del Podestà. Garzanti, 2005.
Un capo di stato gridava: «Abbiamo le armi, sono moderne, sono magnifiche! E quanto s’è speso! Miliardi e miliardi! Nessuno l’ha fatto!». «Buona ragione per adoperarle!» Disse. Francesco Mario La Cava, Caratteri. Einaudi, 1953.
Di tutti coloro che non hanno niente da dire i più simpatici sono quelli che stanno zitti. Coluche, Pensées et anecdotes. Le Livre de Poche, 1995.
Il flirt sta alla relazione come, cento metri alla maratona. Roberto Gervaso. Il Messaggero.