ItaliaOggi, 30 aprile 2019
I tedeschi non amano le banche
A dieci anni dalla grande crisi finanziaria, le banche non riescono a riguadagnare la fiducia dei clienti. Piacciono al 44% dei tedeschi, appena quattro punti in più rispetto al 2009. Non è che allora, in passato, gli istituti di credito godessero di un gran favore, solo il 57% ne dava un giudizio positivo. «Un decennio non è bastato a migliorare l’immagine», ammette Marco Nink, che ha condotto il sondaggio per la Gallup. Solo un terzo si fida dei consigli della propria banca se deve investire i risparmi. Ancor meno, un quarto, è convinto che nel rapporto con i clienti la banca non pensi solo ai suoi interessi. Il funzionario, secondo la maggioranza, si preoccupa degli ordini dei superiori, senza badare ai desideri e alle necessità del piccolo risparmiatore.Le drammatiche inflazioni del XX secolo non vengono dimenticate, chi non le ha vissute ricorda i racconti dei genitori o dei nonni. Anche tra gli impiegati gli scettici sono in maggioranza, sia pure di poco: il 43% comunque è convinto che il suo istituto si comporti in maniera corretta. La crisi dei grandi istituti, la Deutsche Bank e la Commerz, ha rafforzato la diffidenza generale. Fino a una ventina di anni fa, la Deutsche Bank, la più grande banca tedesca, svolgeva a suo modo un ruolo sociale concedendo prestiti ai giovani per finanziare gli studi, o avviare un’attività. Un credito a volte senza garanzie al di là delle personali qualità del cliente, una buona laurea, una lunga esperienza professionale.
Un rapporto interrotto quando la Deutsche Bank, sempre meno deutsch, ha cominciato ad agire sul palcoscenico internazionale dimenticando i piccoli correntisti. Si è continuato a chiudere agenzie in provincia, e quelle meno redditizie nelle grandi città, e si è ridotto il numero degli sportelli. Poi, la Deutsche Bank decise di dividere la clientela in due, e curare solo i correntisti con un deposito di almeno 100 mila euro. Gli altri si sarebbero dovuti accontentare di un rapporto online. E gli anziani signori con poca pratica di computer? Peccato che i grandi clienti provocavano solo perdite. Si fu costretti a fare marcia indietro, comprando la Postbank con un patrimonio di 13 milioni di piccoli clienti.
I tedeschi sono sempre affezionati allo Sparbuch, il libretto di risparmio, su cui giacciono miliardi anche se l’interesse ormai è simbolico.
Infatti, l’anno scorso, le 384 Sparkassen, le casse di risparmio, hanno ottenuto utili otto volte superiori a quella della Deutsche Bank, che per la prima volta dal 2014 è tornata in attivo. La Commezbank è arrivata a 900 milioni, ma le casse di risparmio hanno chiuso l’anno con un attivo di 3 miliardi e 200 milioni, 100 milioni in più rispetto al 2017. Le Sparkassen sono diffuse su tutto il territorio, i loro funzionari sono alla mano, pronti a perdere tempo con la loro clientela e a rispondere a tutte le domande. I costi per un conto sono almeno di 42 euro all’anno, ritenuti abbastanza cari dal loro normale cliente che però rimane soddisfatto dai servizi. Anche alle Sparkassen si usa internet ma si è pronti a aiutare il cliente in difficoltà senza trattarlo da «vecchio incapace».