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 2019  aprile 30 Martedì calendario

Il parco buoi insegue a distanza il Toro

Il copione non cambia. Ma non solo non cambia, si ripete puntuale, ogni volta che il mercato sale. È proprio a questo punto che i sottoscrittori escono dai fondi azionari. Certo, con il senno di poi sono bravi tutti, ma il dato di fatto è che così si perde la possibilità concreta non solo di guadagnare, ma soprattutto di recuperare le perdite accusate in precedenza. Normale che i risparmiatori siano già stati messi a dura prova e non abbiano più voglia di rischiare. Normale che preferiscano indirizzarsi verso strumenti più tranquilli. Un po’ meno normale è uscire sistematicamente nel momento in cui si presenti la possibilità di rifarsi e che non venga rispettata la logica del lungo termine, grazie alla quale si sfruttano tutti i cicli di Borsa. Non è la prima volta che si verifica uno scenario simile e non sarà certo l’ultima. Ecco qualche cifra per avere le dimensioni del fenomeno. Da inizio anno Piazza Affari si è rivalutata del 15,7%, i mercati europei del 12,3, mentre il Nasdaq ha portato a casa il 18,6%. Nello stesso periodo i fondi azionari si sono apprezzati mediamente del 12,8, con picchi del 14,6 per i prodotti specializzati sul mercato italiano, o del 15,7% per quelli investiti sul mercato americano (e qui anche l’effetto cambio ha avuto i suoi effetti) oppure del 13,4 per chi invece ha optato sull’azionario globale. Nello stesso periodo dai forzieri dei fondi azionari sono usciti 1,7 miliardi di euro, mentre 731 milioni sono andati sugli obbligazionari e 1,6 miliardi sui monetari. Che negli ultimi tre mesi hanno reso rispettivamente il 2,6 e lo 0,2%. Che dire? Probabilmente il Toro non piace al parco buoi.