la Repubblica, 29 aprile 2019
Sindaco ripara la strada gratis. Denunciato
Un masso caduto nel 2006, una piccola frana nel 2011. E poi quattro sopralluoghi, sette richieste di riapertura in carta bollata, due tavoli tecnici, una riunione in prefettura e uno studio di fattibilità. Tredici anni. Non sono bastati tredici anni per superare il muro di burocrazia, inerzia, indifferenza degli Enti locali che avrebbero dovuto rimettere in sesto la piccola ma strategica strada provinciale nel Parco delle Madonie, ma sono bastati venti giorni, un sindaco battagliero e delle ditte che hanno lavorato gratis per riaprirla.
Polizzi Generosa, uno dei più bei borghi d’Italia nel cuore della Sicilia. E solo nella terra di Pirandello poteva accadere che il sindaco che è riuscito a fare, senza alcuna spesa e in pochi giorni, quello che non è stato fatto in tredici anni, si beccasse una denuncia proprio dagli Enti locali inadempienti. Perché è evidentemente a Giuseppe Lo Verde, 60 anni, vulcanico primo cittadino di Polizzi, che è rivolta la denuncia della ex provincia, formalmente “contro ignoti” che è stata presentata ai carabinieri. Per contestare quell’intervento “tampone” che non eliminerebbe il rischio- frane e il pericolo.
Lui, il sindaco che ha nominato “ambasciatori” i personaggi illustri originari di Polizzi, dallo stilista Domenico Dolce all’artista Croce Taravella allo scrittore Alessandro D’Avenia, ma anche il regista Martin Scorsese e il giornalista Michele Serra, reagisce con veemenza: «Ritengo la denuncia un atto contro la mia persona, un atto contro un sindaco che ha alzato la voce contro chi avrebbe dovuto riparare la strada e da anni non ha fatto niente. Vogliono zittirmi, vogliono mettermi paura, ma io non resterò in silenzio. La strada andava riparata e subito. Se qualcuno in questi anni non l’ha fatto oggi non può per nessun motivo nascondersi dietro una denuncia».
Una storia surreale quella della SP 119, la strada provinciale che, tornante su tornante, si inerpica nel Parco delle Madonie e collega Polizzi con Piano Battaglia, stazione sciistica d’inverno finalmente con gli impianti tornati a funzionare ma anche affollata località di villeggiatura in estate, immersa in boschi con specie botaniche protette. Impensabile che una piccola frana sia riuscita per tredici anni a tagliare fuori Polizzi dall’itinerario che porta a Piano Battaglia. Ma, si sa, i tempi dei finanziamenti regionali ed europei e della progettazione delle relative opere, soprattutto se affidate alle ormai ex Province, al sud possono anche essere biblici. E così, nel 2015, quando è stato eletto sindaco con una lista civica, Giuseppe Lo Verde ha deciso di intestarsi la battaglia per la riapertura della strada: prima in tenda sotto la neve sul bordo della carreggiata, poi incatenato al Comune.
«La mia non è una battaglia di folklore. Noi siamo partigiani della montagna e vogliamo restare nelle terre dei nostri padri. Il comprensorio delle Madonie sta subendo lo spopolamento di interi paesi. Qui non abbiamo sanità, non abbiamo trasporti, non abbiamo strade. La mia è stata ed è una battaglia di civiltà per la Sicilia. Ora mi denunciano ma io ricordo a questi signori che non hanno mai risposto alle mie sollecitazioni e comunicazioni e chi governa ha il dovere di rispondere al popolo».
Se avesse dovuto aspettare lo sblocco dei finanziamenti regionali ed europei per tre milioni di euro chissà se e quando il sindaco avrebbe potuto riaprire quella strada. Ha fatto prima a trovare delle ditte che gratuitamente hanno accettato di effettuare almeno i lavori indispensabili per consentire ai proprietari terrieri di raggiungere le loro proprietà e ne ha dato ufficiale comunicazione, alla quale – neanche a dirlo – nessuno ha risposto. Ieri, nella sua veste di sindaco della città metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando ha osservato: «A monte di questa vicenda c’è la gravissima situazione finanziaria di tutte le ex province non più in grado, per colpa dei tagli dello Stato e della Regione, a far fronte all’ordinaria gestione».