Libero, 29 aprile 2019
Gli animali con le grandi orecchie
Pensavate che il Creatore, in qualche occasione per ragioni a noi sconosciute, si sia lasciato un po’ prendere la mano. E per questo alcuni animali, seppur di piccole dimensioni, si ritrovano orecchie come parabole che in un condominio basterebbero a vedere tutti i canali televisivi (compresi quelli a pagamento). E invece proprio quel gigantismo dei padiglioni auricolari rappresenta uno stratagemma evolutivo che permette di percepire il rumore delle prede in lontananza e aumentare la possibilità di sopravvivenza al clima torrido. Ovviamente è l’elefante africano quello che possiede le orecchie più grandi del mondo. Quelle sue appendici flosce gli servono per raffreddare il corpo e disperdere il calore nell’aria. Le orecchie più sproporzionate invece appartengono al gerboa, roditore originario dei deserti della Mongolia meridionale e della Cina nordoccidentale, ripreso per la prima volta in video nel 2007 durante una spedizione della Zoological Society of London nel Gobi. Le orecchie lunghe due terzi del corpo di questa bestiola assai buffa, così come accade per l’elefante, aiutano a rilasciare calore, un adattamento vitale in ambienti dalle temperature infuocate.
IL FENNEC
Anche il fennec, dal musetto simpatico e furbetto, meglio conosciuto come “volpe del deserto”, mammifero carnivoro indigeno che vive nel Sahara, ha le orecchie giganti che servono da sistema di raffreddamento per resistere al caldo. Si tratta del più piccolo canide: la sua pelliccia è color sabbia per mimetizzarsi con l’ambiente. Ha una lunga coda lanosa che utilizza come coperta, quando dorme all’addiaccio. Attivissimo di notte, più che con la vista si fa largo con l’udito sopraffino. È in grado di sentire i più piccoli fruscii di rettili e insetti, i suoi piatti preferiti. È in media alto 20 centimetri e lungo circa 30 e le sue orecchie possono raggiungere i 15 centimetri. Vive invece nell’Africa orientale e meridionale la volpe dalle orecchie di pipistrello, l’otocione: non sorprende che i suoi padiglioni auricolari siano così grandi. Devono percepire il rumore delle termiti (ne è molto ghiotto) che si muovono sotto terra. E c’è anche un gatto dalle lunghe e sofisticate orecchie a punta, ornate da ciuffi di pelo nero (consentono di sentire la presenza delle prede nell’erba alta), e dallo scatto bruciante, che si chiama caracal: un solitario notturno che spazia dall’Africa all’India. Mentre caccia, questo predatore muove le orecchie in tondo come un’antenna radio. I particolari ciuffi invece incanalano i suoni verso il condotto auditivo prima che il felino scatti sulla preda.
LA LEPRE
Esistono sei specie di lepri diverse nell’ovest degli Stati Uniti e alcune hanno orecchie lunghe fino a quasi 20 centimetri, circa un terzo della grandezza del loro corpo (Lepus californicus). E di solito hanno una lunga coda nera. Mark Twain nel romanzo “In cerca di guai” scrive che questo abitante del deserto «ha le più assurde orecchie ad essere mai state viste su un animale, a parte l’asino». Il suo nome scientifico è Plecotus teneriffae ed è il pipistrello con le orecchie più grandi che sia stato trovato finora. Anche se tutti i membri della sua famiglia sono provvisti di enormi appendici acustiche, questa specie li supera tutti. Misurano più del suo stesso corpo! Riesce a percepire anche i rumori più lievi, «persino quello dei passi di un insetto», commenta Gerald Carter, ecologo comportamentale della Ohio State University. La maggior parte della ecolocalizzazione avviene ad alte frequenze e le grandi orecchie amplificano maggiormente i suoni a basse frequenze, come il volo leggero di una falena. Occhi dolci, piccoli tentacoli e orecchie da Dumbo. Si tratta di una tenera creatura marina soprannominata polpo dumbo per le sue orecchie grandi come quelle di un elefante e somiglianti anche nella forma. Vessel Nautilus, durante un’esplorazione dei fondali, ha scoperto questo animaletto in America Centrale. Il polipo si spinge fino a 4800 metri di profondità, motivo per cui non è semplice incontrarlo. Non si conosce molto della sua specie e probabilmente dopo la sua individuazione sarà sottoposto a studi più accurati. E che dire dei cagnolini con le orecchie lunghe. L’intervento dell’uomo qui è stato determinante, visto che alcune razze sono state selezionate in base alle peculiarità caratteriali e anatomiche. Le grosse orecchie cascanti sono state preferite e sviluppate per motivi puramente funzionali. Infatti appartengono ai cani da caccia (gli annusatori) come beagle, bracco, spinone o segugio. Permettono a questi animali di restare più concentrati sulla traccia olfattiva e meno sui mille rumori della natura.