la Repubblica, 28 aprile 2019
Ciriaco De Mita: «Ho 91 anni e mi ricandido»
Ciriaco De Mita, ex presidente del Consiglio, è nato a Nusco (Avellino).
All’età in cui ci si rivolge più spesso a Dio che agli uomini, la sorprendente adesione alla politica di Ciriaco De Mita l’ha spinto a ricandidarsi alla carica di sindaco del suo paese, Nusco, in Irpinia. Da qui, negli anni ‘80, guidava l’Italia. Nemmeno ora si arrende il 91enne ex presidente del Consiglio. «C’è un gruppo che mi avversa, simpatici ragazzi, ma senza idee. Accetto la sfida. Sono andato a firmare in Comune e torno con la mia lista di Popolari». Ne ha per tutti, De Mita. E non solo a Nusco. Conte, Salvini e Di Maio, Zingaretti e Berlusconi. Con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invece ha un solido legame. «I giusti richiami di Mattarella alla costituzionalità delle leggi e dei provvedimenti osserva – spesso cadono nel vuoto. Come il medico che prescrive la medicina, ma il paziente la rifiuta». E l’Italia ne paga le conseguenze, è così De Mita? «Io sono stordito dal trionfo della stupidità in politica. Si insegue l’evento senza comprenderne le ragioni. Mi riferisco in particolare alla Lega e ai 5 Stelle. Eppure viviamo tempi duri. L’idea stessa di Europa è in crisi. Le radici democratiche si sono essiccate, la democrazia rappresentativa è in crisi. Le parole non hanno più senso. È in atto un veloce processo di dissoluzione». Teme una svolta autoritaria? «I tiranni non sono mai arrivati per loro desiderio, sono conseguenza della stupidità delle persone. Bisogna evitare il precipizio. Ci sono segnali di sgretolamento democratico, è saltato il tessuto unitario del Paese. La politica deve fare la diagnosi e indicare la cura». Da cosa è preoccupato? «Di fronte a fenomeni complessi di decadenza, ci si accontenta di risolvere piccoli problemi con un’ottica localistica, dividendo il Paese tra Nord e Sud e curando ciascuno il proprio interesse politico senza guardare al benessere collettivo. I 5 Stelle danno l’obolo al Sud con il reddito di cittadinanza, Salvini protegge gli imprenditori al Nord». Qual è il ruolo del premier Conte? «Lui non è niente, quelli che contano sono i responsabili dei due partiti di governo». E Salvini? «È un corpo voluminoso, in cui il pensiero è assente. Ma è furbo». I Cinque Stelle? «Stanno sparendo in maniera molto veloce, non sono il futuro». Zingaretti e il Pd possono rappresentare un’alternativa? «Zingaretti sul piano umano mi fa simpatia. Ma il Pd non può diventare classe dirigente santificando il passato, piuttosto sforzandosi di capire come si governa il futuro». E Berlusconi? «Lui è un problema che si estingue da solo».