La Stampa, 28 aprile 2019
Le paure di Sandra Milo
Diva tuttora ricercata, sempre pronta a regalare una delle sue risate tintinnanti, Sandra Milo (classe 1933) non ha mai fatto mistero dei suoi periodi difficili, l’ultima riguarda un ingente debito fiscale. Così, oggi, davanti all’ennesimo episodio di violenza nei confronti di un anziano, fa le sue riflessioni: «Penso che alla base di tutto ci sia una grande infelicità».
1 In che senso?
«Mi sembra che in questa epoca, soprattutto i giovani, non abbiano nè speranze nè prospettive e, per questo, finiscano per lasciarsi andare ai peggiori istinti, come se volessero distruggere qualcosa che non gli piace. Non è normale che ci siano tanta violenza e tanta mancanza di umanità. Una ragione ci deve essere, e forse è proprio nel non credere in nulla».
2 Le è capitato di sentirsi sola?
«Non soffro di solitudine, però ho imparato a essere guardinga. Per esempio di sera non esco più da sola. Anche di giorno non è che si possa stare tanto sicuri, cerco sempre di guardarmi intorno, per non essere colta all’improvviso, di notare se magari qualcuno mi sta seguendo».
3 Qual è il suo segreto di sopravvivenza?
«Credo sia legato alla mia capacità di amare le persone e poi vedo bellezza in tante cose. E tutto questo mi ritorna, dandomi energia, voglia di fare».
4 In passato le aggressioni i di anziani non erano così frequenti, secondo lei perchè lo sono ora?
«I giovani hanno avuto sempre il sogno di cambiare il mondo, adesso, invece, vivono senza prospettive. Quando vedo quei casermoni di periferia abitati da gente che non ha niente, provo grande infelicità, e mi viene in mente che la violenza, per certi ragazzi, sia l’unico modo per rompere il cerchio negativo che li circonda. Di loro non riesco neanche a parlar male, è una generazione che ha avuto davvero molto poco».