Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2019  aprile 28 Domenica calendario

La Cia apre un profilo Instagram

La Cia ha deciso di aprire un proprio profilo Instagram e al quartier generale di Langley ci devono essere state un bel po’ di discussioni su quale foto postare per prima.
Un selfie della nuova direttrice Gina Haspel sarebbe parsa la soluzione più naturale, ma qualcuno deve avere obiettato che se la Cia si apriva a Instagram era anche per reclutare giovani brillanti, a proprio agio con le nuove tecnologie e con i troll russi. 
È così che è nata l’idea di sottoporre le potenziali reclute a un test. La prima foto sarebbe stata quella di una scrivania ingombra di oggetti, ognuno dei quali aveva a che fare con il mondo dello spionaggio. Chi vuole diventare una spia deve dimostrare di conoscere qualche segreto delle spie, se no, è meglio che si dedichi ad altro. 
Le parole d’ordine 
Se ad esempio sulla scrivania c’è una vecchia sveglia ferma sulle 8 e 46, un agente della Cia dovrebbe capire subito che l’oggetto si riferisce all’ora dell’attacco alla prima delle Torri gemelle di New York, l’11 settembre del 2001. Il contenitore sotto la scrivania può sembrare un banale sacchetto, ma serve in realtà a bruciare documenti già di per sé scottanti, così come il contenitore «Top secret pulp» riduce in polpa le informazioni segrete. Una coppia di gemelli da polso serve agli agenti per riconoscersi e sostituisce le vecchie e desuete parole d’ordine. Sulle cartine geografiche ci sono i Paesi problematici, come la Russia, la Cina e l’Iran. Un bloc-notes ha le pagine scritte in arabo, con frasi traducibili. Alla fine anche il selfie di Gina Haspel è in qualche modo entrato nell’immagine, sotto forma di un badge di ingresso posato sulla sedia, che contiene a sua volta altri elementi simbolici. 
Gia su Facebook e Twitter
La Cia era già entrata in Facebook e Twitter nel 2014. Il suo primo tweet era stato: «Non possiamo né confermare né smentire che questo sia il nostro primo tweet». Il passaggio a Instagram potrebbe essere più problematico, vista la dichiarata intenzione di servirsene per reclutare nuovo personale. «Faremo vedere – ha detto una fonte di Langley al Telegraph – che possiamo andare dove altri non possono andare e possiamo fare ciò che altri non possono fare». Che fosse così, un po’ lo si era già capito; il problema, in una istituzione basata sulla segretezza, è quali foto coinvolgenti si potranno pubblicare nelle prossime settimane. Anche per gli altri non è facile: lo US Secret Service si riduce a mostrare su Facebook storie legate ai reparti cinofili, l’FBI l’addestramento degli agenti alle armi, il Servizio di sicurezza dei trasporti, le immagini degli oggetti sequestrati negli aeroporti e alle stazioni. 
La Cia potrà fare di meglio, ma difficilmente raggiungerà i 140 milioni di followers di Cristiano Ronaldo o di Selena Gomez e Ariana Grande. Per evitare l’insorgere di sospetti, l’agenzia ha comunque già annunciato che dal suo profilo non seguirà nessuno degli utenti. «Non credeteci – è stato uno dei primi laconici commenti –: questi qua già seguono tutti».