Libero, 28 aprile 2019
La chiesa del diavolo esiste. Lo dice il fisco
Il diavolo sotto l’occhio del fisco. Lavorare e fare proseliti in nome di satana non farà ottenere il beneficio di sfuggire alla vigilanza tributaria. Perché, certo, i fedeli del Tempio di Satana negli Usa – il Satanic Temple – hanno ottenuto ciò che perseguivano da tempo, ossia di essere riconosciuti come “chiesa”, ma lo devono appunto all’International Revenue Service (IRS), l’agenzia governativa deputata alla riscossione dei tributi all’interno dei sistemi tributari degli Stati Uniti. Quindi potrà ricevere contributi, che dovranno essere denunciati, ma potranno essere detratti dalle tasse. Un boccone amaro da ingoiare per coloro che sostengono di adorare satana non in quanto signore del male e delle tenebre ma come “simbolo dell’Eterno Ribelle ad ogni autorità arbitraria”, si legge nel sito del Tempio e va scandendo da anni il suo presidente, Lucien Greaves. Per lavorare ad una visione laica del mondo, per garantire «la separazione fra stato e chiesa». Contro l’autorità del fisco statunitense non c’è ribellione che tenga. Ovviamente ora tutta l’enfasi viene data al riconoscimento, ottenuto per la prima volta nella storia da un’associazione di questo genere. Si ripete che qui non si tratta di una riunione di adoratori di divinità sulfuree più o meno soprannaturali, di gente che celebra messe nere e riti oscuri, conditi da violenze e oscenità varie. Si vuole invece «incoraggiare la benevolenza e l’empatia tra tutti». Anzi, Greaves ha più volte ribadito pubblicamente che, con 15 sedi negli Usa, la partecipazione al Tempio, fondato nel 2012, ha conosciuto un vero e proprio boom dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, tanto che da un giorno all’altro, subito dopo il voto del 2106, si sono aggiunti 100mila adepti in tutto il mondo. Questo per far capire che chi sceglie questo satana sceglie l’opposizione alla tirannide (di Trump). I fedeli della neonata chiesa affermano dunque di non voler adorare alcuna divinità stravagante, di tradizione letteraria o soprannaturale. Eppure si sono molto alterati con Netflix e Warner Bros e hanno richiesto un risarcimento di ben 50 milioni di dollari per un presunto plagio operato nella serie TV “Sabrina”, dove appariva la statua della divinità caprina Baphomet, presente nei luoghi di culto del Tempio. La questione si è risolta «in via amichevole». Poi c’è stato il gran polverone delle statue esposte in Arkansas e nell’Illinois. In particolare, a Springfield (capitale dell’Illinois) nel Natale scorso si è scatenata una forte polemica perché davanti all’edificio del Campidoglio, insieme all’albero natalizio, al presepe e altri simboli religiosi è stata piazzata una statua con un serpente e una mela, simbolo appunto delle tentazioni del diavolo nel giardino dell’Eden, a cui i nostri progenitori hanno ceduto con le conseguenze che subiamo da allora... Ma per gli adepti del Tempio tutto ciò è invece il simbolo della conoscenza e della sfida all’autorità, con tutto quello che comporta. Opera che è costata, per inciso, 1500 dollari. In altre parti le statue esposte rappresentano proprio il classico Belzebù con corna, zoccoli e i noti attributi.
MESSA NERA AD HARVARD
Il gruppo satanico non è nuovo a iniziative eclatanti. Nel maggio del 2014 ha tenuto una messa nera per l’Harvard University, però fuori dal campus per via della ferma opposizione dell’Arcidiocesi cattolica di Boston. Sono diverse, comunque, le realtà che si ispirano più o meno direttamente al Male e alle sue personificazioni. La Chiesa di Satana propriamente detta, quindi non il Tempio, è stata fondata nel 1966 a San Francisco e da qui si sono poi sviluppate altre organizzazioni, come ad esempio, il Tempio di Set. Da una parte le idee di un satanismo “ateo”, libertario, dall’altra quelle di un satanismo occultista, dedito a pratiche segrete. In mezzo, un rivolo sempre più consistente di sette e gruppi, che confondono e mescolano le acque. Difficile distinguere, insomma, un satanismo “buono”, solo provocatorio o perlomeno non pericoloso, da qualcosa di pericoloso e sempre più aggressivo. Pensiamo a quel che accade in Italia. Nel 2108 il numero verde Antisette della Comunità Giovanni XXIII ha ricevuto ogni giorno oltre 15 telefonate di vittime, più di 5 mila l’anno, in cui si denunciavano violenze, abusi, soprattutto verso minori, violentati, filmati ad uso e consumo di pedofili, usati come “marionette” nelle notti delle messe nere e dei riti satanici. Nel nostro Paese, oltre ai tristemente noti Bambini di Satana, sono presenti la Confraternita Luciferina, il Cerchio satanico, la Chiesa di Satana, il Tempio di Set, i Figli di Satana, Ierudole di Ishtar. E molti altri gruppi e gruppuscoli senza una denominazione conosciuta. Una mappa che va da Nord (in particolare Torino e il Piemonte) a Sud, passando per Roma.