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 2019  aprile 26 Venerdì calendario

Noemi Letizia, dieci anni dopo

Due sillabe bastarono. Lo chiamò “papi” e per Berlusconi – esattamente dieci anni fa – fu l’inizio della fine. E ora ha un bel dire Noemi Letizia, signora dalla patinata quotidianità posillipina e dalle molte vite e segreti alle spalle mentre si appresta a spegnere 28 candeline, che «quei ricordi mi annoiano e fanno male, basta. Ci mancherebbe che dessi ancora corda a queste storie, ho tre figli, i viaggi, la casa, la mia vita». Oltre al nuovo compagno, l’immobiliarista 50enne Carlo Pica, arrivato dopo un matrimonio durato appena un mese, e qualche compagno di discoteca. Ecco perché può permettersi di giocare a fare l’imprenditrice senza successo (i profumi, i costumi, una pizzeria, progetti iniziati e naufragati) e ora provare, perché no, la carriera che sognava in tv ma con un reality: su donne più o meno glamour, della Napoli che riceve in terrazza, nella scia del soft trash “Lucky Ladies”, ma «è un format nuovo, su canale internazionale, in cui Noemi è stata scelta come donna volitiva e leggera, mica come papi girl», tiene a precisare a Repubblica la responsabile del casting, e stilista, Alessandra Rubinacci.
E invece tutto cominciò quel 26 aprile 2009. L’esclusiva di Repubblica che lo raccontò, 48 ore dopo, in politica aprì una stagione di cui era difficile prevedere gli esiti. Due lustri fa, una domenica. «Papi mi ha fatto una sorpresa eccezionale», diceva lei mostrando a tutti i parenti il collier in oro e diamanti, dono del presidente. Sgranava gli occhi, una ragazzina molto sveglia ma ancora incredula. Niente a che vedere col broncio sensuale e annoiato, modello chirurgo 5 stelle di oggi, di cui fa sfoggio su Instagram, sottile, palestrata, castana, sul braccio sinistro il motto di Steve Jobs, “Sii affamato, sii folle”, una bellezza totalmente ri-plasmata e curata, dopo qualche intervento forse frettoloso, già prima dei 20.
Alla festa della studentessa di Portici che celebra la maggiore età (il compleanno cade il 27, il party fu anticipato per l’agenda del Presidente), Silvio Berlusconi compare tra centinaia di invitati ai tavoli di un locale kitsch di Casoria, hinterland. Scelta che sembra banale: e invece scandirà senza appello un prima e un dopo.
Il Cavaliere che entra a Villa Santa Chiara è il primo ministro italiano del 75 per cento del gradimento, all’apice della sua capacità di seduzione, è il leader che, poche ore prima, scegliendo di celebrare la Liberazione a Onna, paese simbolo del devastante sisma abruzzese, vuole unificare il paese e rendere omaggio nel discorso al ruolo della Brigata Maiella: della quale, alla fine, con colpo da showman, si infila al collo tra gli applausi il foulard da partigiano.
Ma la notte successiva, quando lascia quel ristorante della provincia, è già allertato dalla Sicurezza per la troppa gente e le troppe foto in compagnia della ragazzina e dei suoi ignoti genitori. È così inquieto da convocare d’urgenza un vertice sui rifiuti per il lunedì mattina che giustifichi la presenza nel capoluogo, comincia a sentire addosso un’ombra che deflagrerà grazie ai troppi segreti, noti e ingestibili, del suo privato: è il marchio del Casoriagate.Timori tutti fondati: 24 ore dopo, sua moglie Veronica Lario pronuncia parole di fuoco: «La cosa ha sorpreso molto anche me: non è mai venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli». Poi, l’annuncio choc: «Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale. Non posso stare con un uomo che frequenta minorenni». Sotterraneamente, però, s’agita qualcosa – se possibile – di peggiore: sull’ossessiva e controproducente teoria di bugie messe in fila da Berlusconi per allontanare ogni ombra dai rapporti con la famiglia di Noemi, da cui scaturiranno Le dieci domande al premier di Giuseppe D’Avanzo, e sull’interesse che di conseguenza comincia a montare dai media di tutto il mondo, c’è un esercito di “favorite” che comincia a monetizzare la crepa. I loro silenzi, o le loro parole, ora assumono un peso: in qualche caso, un prezzo. Ma lei no: lei col presidente continua ad avere rapporti sereni e affettuosi.
Berlusconi ospita persino il battesimo del secondogenito di Noemi: da papi, a padrino (del piccolo). Passano i compagni, non l’alleanza col presidente. Ma sono analisi che a Noemi non interessano. «Lasciate che faccia la sua vita», la proteggono gli amici della Napoli bene. E lei ha sempre cacciato via con un gesto della mano i molti fantasmi della popolarità violenta del 2009.
«Sono storie che appartengono a un’altra me e sono fatti su cui nessuno ci ha voluto mai credere, meno male che ho imparato a farmi scivolare le cose addosso», si è sfogata in più occasioni con alcuni degli amici che incrocia a Capri, quando rientra dalle sue trasferte a Montecarlo con Carlo, il loro piccino in braccio, di pochi mesi; mentre i due precedenti bimbi sono nati dall’unione con Vittorio Romano, abbandonato dopo sette anni di unione e solo a un mese dal sì sontuoso, celebrato tra barche e mare nell’esclusiva baia di Recommone, alla modica cifra di quasi mezzo milione.
«Siamo tornati dal viaggio di nozze, mi ha detto che non era più innamorata», raccontò lui, provato. Finì con accuse incrociate, chiamate al 112, lui che sigilla il divorzio con un assegno da 6mila al mese. Noemi era già alla sua terza vita, dopo quella di studentessa anonima e di papi girl. Ora comincia la quarta: come racconta il Mattino, Noemi è nel cast del nuovo reality. «Ma non posso davvero dire nulla, sono sei protagoniste tutte donne forti, con delle storie», aggiunge la Rubinacci. «Ecco a me non piacciono le signore banali. E Noemi non lo è di certo. Ma del suo passato, non credo debba dare spiegazioni a nessuno».